L’Unione dei trasporti pubblici e ferroviari mette a punto questo mercoledì 8 gennaio il sistema “Stop alle frodi”, sulla base dei dossier della Direzione generale delle finanze pubbliche.
Stop alle false domiciliazioni. Sei operatori dei trasporti pubblici, tra cui la SNCF e la RATP, potranno verificare a partire da mercoledì 8 gennaio gli indirizzi dei trasgressori sprovvisti di biglietto di trasporto, per assicurarsi che la multa loro inflitta sia effettivamente pagata. porto, un modo per migliorare il tasso di recupero. “La frode, percepita come un’ingiustizia dagli altri utenti, rappresenta una perdita di reddito stimata in circa 700 milioni di euro all’anno in tutto il Paese. Questo sistema renderà più affidabili gli indirizzi dei trasgressori per ottimizzare il recupero delle multe. Lo indica in un comunicato l’Unione dei trasporti pubblici e ferroviari (UTPF), il sindacato professionale del settore.
Da mercoledì il dispositivo “convalidato dalla CNIL”, il garante per la protezione dei dati personali, denominato “Stop Frodi”, consentirà alle aziende di trasporto di effettuare controlli “alla fine della giornata” l’indirizzo fornito dai trasgressori al momento della notifica della multa da parte del responsabile del trattamento. I termini di questa nuova prerogativa sono stati dettagliati in un decreto pubblicato il 3 dicembre. Si prevede che il sistema, realizzato e gestito dal Poligrafico Nazionale, abbia accesso agli archivi della Direzione Generale delle Finanze Pubbliche (DGFiP), al fine di far emergere il corretto indirizzo fiscale, a condizione che la persona abbia fornito la sua vera identità. Il sistema mira a ridurre il rischio di perdita della multa.
“Un flagello”
Sei società, quelle che hanno finanziato il sistema, lo lanceranno questo mercoledì: SNCF, RATP, Keolis, Transdev, RTM (la rete di trasporti pubblici di Marsiglia) e Tisséo (la rete di Tolosa), ha spiegato all’AFP un rappresentante dell’UTPF. Le altre reti potranno a loro volta adottarlo entro tre mesi. L’UTPF riunisce complessivamente circa 150 operatori di reti urbane.
Secondo l’UTPF, la metà dei 700 milioni di euro di multe non recuperate è a carico della SNCF, mentre l’altra metà è ripartita tra la RATP e le altre reti di trasporto urbano. L’importo delle frodi alla RATP ammonta a 171 milioni di euro all’anno. “La frode è una piaga che riduce notevolmente le capacità delle comunità e degli operatori del trasporto pubblico in termini di rinnovamento delle attrezzature, fornitura di trasporti e comfort di viaggio”, sostiene il sindacato professionale.
Per il momento gli ispettori non potranno verificare l’indirizzo del trasgressore durante l’ispezione stessa, ma questa possibilità è prevista nella proposta di legge per la “rafforzare la sicurezza nei trasporti”, depositata dal senatore (LR) delle Alpi Marittime Philippe Tabarot, divenuto ministro dei Trasporti, fa capo all’UTPF.
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