Didier Deschamps “ha fatto il suo tempo”. L’allenatore della nazionale francese ha dichiarato al telegiornale delle 20 di TF1 che lascerà il suo incarico dopo i Mondiali 2026 organizzati in Nord America (Canada, Stati Uniti, Messico). Questa è l’occasione per ripercorrere le principali competizioni disputate dai Blues durante l’era Deschamps.
Questa campagna fallita simboleggia la fine del “fica di deschamps”. Una vittoria nel girone (contro la Germania all’esordio), tre pareggi e un’eliminazione agli ottavi dopo i rigori contro la Svizzera. Un fallimento.
Se ci basiamo solo sul percorso, potremmo credere che Euro 2024 per la Francia sia un successo con una semifinale contro la Spagna, futura campionessa. Ma nel contenuto, è una delle peggiori stagioni dell’era Deschamps, con un gioco scadente e due vittorie noiose con un margine minimo (1-0 contro Austria e Belgio).
Sì, vinciamo. Sì, Karim Benzema vince il suo unico trofeo con la squadra francese. È bello dopo il fallimento dell’Euro di qualche mese prima, ma siamo onesti, la Nations League è una competizione indispensabile.
Di questo Mondiale ricordiamo soprattutto l’incredibile finale persa ai rigori contro l’Argentina e la tripletta di Kylian Mbappé. Prima di ciò, la Francia non è sempre brillante ma può contare sui suoi singoli giocatori, tra cui il brillante Antoine Griezmann a centrocampo, per raggiungere l’ultimo gradino. La terza stella era così vicina e lontana allo stesso tempo.
Dopo aver strappato il biglietto per i Mondiali in Brasile durante un eroico spareggio contro l’Ucraina, Didier Deschamps ha preso parte alla sua prima grande competizione con la squadra francese, da cui era subentrato due anni prima. Una fase a gironi ben condotta, un ottavo di finale ben negoziato, ma l’ostacolo tedesco nei quarti è troppo difficile da superare. Non importa, il futuro sarà migliore per la futura generazione d’oro (Griezmann, Pogba, Varane).
Euro 2016 è la sintesi del mandato di Didier Deschamps alla guida dei Blues. Un esordio da sballo, un’ascesa al potere, un giocatore provvidenziale (Griezmann) e un finale drammatico. Delle quattro finali disputate dalla Francia con DD in panchina, quella persa durante gli Europei organizzati in casa è la più crudele.
Il capolavoro. Anche qui si parla di Deschamps nel testo, solo che questa volta il pezzo cade sul lato destro nel finale. Archirealista dall’8, solida difensivamente e potenziata dall’energia di un Kylian Mbappé non ancora ventenne, la squadra della “Dèche” conquisterà la seconda stella del calcio francese senza battere ciglio.