Dal 1° gennaio non sarà più possibile affittare alloggi di categoria G. Nonostante le nuove norme, un proprietario su due non prevede di effettuare lavori di ristrutturazione.
Questa nuova regolamentazione causerà un botto nel mercato immobiliare? Sebbene dal 1° gennaio non sarà più possibile affittare gli alloggi di categoria G, la metà dei proprietari non prevede di intraprendere lavori per conformarsi alle nuove normative, rivelano i nostri colleghi di RMC.
Secondo un sondaggio effettuato dall’Unione Nazionale Proprietari (UNPI) nel giugno 2024 su 1.200 persone, Il 50% dei proprietari interessati non prevede di realizzare i lavori necessari entro il 2025, arrendersi dallo stesso fuorilegge.
Anche lo scetticismo è palpabile. Il 45% dei proprietari preferisce aspettare di vedere come si evolve la situazione prima di considerare un simile intervento, mentre Il 35% sta semplicemente pensando di vendere i propri beni per sfuggire a pesanti vincoli.
Una bolletta troppo alta?
Perché un simile blocco? Secondo l’UNPI, questo rifiuto di conformarsi alle nuove norme è dovuto ad una ristrutturazione troppo costosa per i proprietari. “Sono pensionati, la maggior parte delle volte, e ci rendiamo conto che queste persone sono nel panico, perché i finanziamenti sono troppo pesanti”spiega Sylvain Grataloup, presidente dell’UNIP.
Per evitare di spendere diverse migliaia di euro, i proprietari potrebbero prendere in considerazione altre soluzioni per evitare di lasciare vacante il proprio alloggio. Tra queste soluzioni alternative, l’affitto stagionale tramite piattaforme come Airbnb, dove gli immobili non sono ancora soggetti alla diagnosi di prestazione energetica.
Se questa tendenza continuasse, la tensione sul mercato immobiliare potrebbe aumentare. Gli affitti a lungo termine diventerebbero più rari e gli inquilini in cerca di un alloggio stabile potrebbero rischiare di essere i grandi perdenti di questo cambiamento.