Viglia, Natale e Santo Stefano. Una triade ormai indissolubile delle festività per tutti gli italiani che in questi giorni festeggiano attorno all’albero. Che col Natale si celebri la nascita di Gesù è chiaro, ma perché il giorno seguente si ricorda Santo Stefano? Qual è la storia dietro questa festività?
Santo Stefano, il primo martire
Stefano nacque in Grecia nel 5 dopo Cristo. Entrò a far parte della prima comunità cristiana di Gerusalemme e fu fra i primi diaconi della Chiesa, dedicandosi alla predicazione. La sua scelta di fede e la sua attività lo fecero finire nel mirino delle autorità: in quel momento i cristiani erano infatti oggetto di persecuzione e provvedimenti punitivi. Stefano venne condannato a morte e ucciso per lapidazione nel 36 d. C. Il suo è il primo martirio cattolico.
Perché si festeggia oggi
Santo Stefano viene celebrato come primo martire sia dalla Chiesa Cattolica che da quella orientale, che però lo festeggia un giorno dopo, il 27 dicembre. In Italia è festa nazionale dal 1947: una scelta presa sì per celebrare il santo, ma anche per allungare le vacanze di Natale. Anche a Santo Stefano si è infatti soliti festeggiare in famiglia. Oltre che in Italia, il 26 dicembre è festa in diversi altri stati, tra cui l’Austria, la Germania, la Romania e la Croazia.