CÈ già una causa persa. Ma non si può dire che i sindacati ferroviari abbiano consentito l'apertura della concorrenza nei trasporti senza contrastarla. Sono convinti che ciò degraderà il servizio ai passeggeri, aumenterà il conto finale e, ovviamente, avrà un impatto sulle loro condizioni di lavoro. Per far sì che le loro ragioni possano essere ascoltate, la CGT Cheminots e la SUD-Rail hanno deciso di mantenere il loro sciopero rinnovabile, anche se questo significa non essere molto seguiti. Il movimento interromperà il traffico giovedì 12 dicembre. La direzione della SNCF conta su un ritorno alla normalità per il fine settimana.
Il meccanismo molto complesso di apertura alla concorrenza nel settore dei trasporti è stato avviato da una direttiva europea nel 2001. La Francia, dove il monopolio della SNCF è saldamente radicato, così come quello della RATP nell’Ile-de-France, è uno degli ultimi paesi a conformarsi. I ferrovieri non sono gli unici a diffidare di questo. Arrivato alla guida della RATP nel novembre 2022, Jean Castex ha scoperto le incredibili tubazioni amministrative e sociale che richiede per essere messo in atto. Per ogni bando di gara dovrà essere creata una specifica società. Anche se il vecchio monopolio dovesse conquistare il mercato, dovrà trasferire i suoi dipendenti nella nuova entità.
Questa balcanizzazione destabilizza l’azienda. L’ex primo ministro non può dirlo a voce alta come vorrebbe. Come Jean-Pierre Farandou, direttore generale della SNCF, è tenuto a rispettare la legge. Come lui, ha lanciato la sua azienda nella corsa per competere per conquistare il maggior numero di mercati possibile e, dove si trova in una situazione di monopolio, per perderne il meno possibile.
Fossa finanziaria
I sostenitori della concorrenza promettono: avvantaggia i viaggiatori. I sindacati ne dubitano. Innanzitutto mettono in evidenza l'esperienza dei nostri vicini. Nel Regno Unito, il governo laburista di Keir Starmer ha appena adottato una legge per rinazionalizzare le linee ferroviarie privatizzate non appena scadono i contratti delle società che le gestiscono. In Spagna, la SNCF ha partecipato alla competizione con i suoi treni Ouigo a prezzi convenienti nel maggio 2021, seguita dall’italiano Iryo nel 2022. I prezzi sono scesi del 30%, un vantaggio per i clienti. Ma i conti della Renfe, la compagnia nazionale spagnola, sono sprofondati in rosso. Quanto ai TGV che la SNCF circola in Spagna, mancano sulle linee francesi.
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