Di John Timsit
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ieri alle 22:10,
aggiornato 1 ora fa
Alla ricerca di un primo ministro, Emmanuel Macron cerca ancora di definire un “metodo” che permetta la formazione di un governo e, soprattutto, di evitare la censura in seno all’Assemblea.
Ciò in definitiva non è molto sorprendente. L'invito rivolto martedì pomeriggio da Emmanuel Macron a tutti i partiti dell'Eliseo, ad eccezione di La France Insoumise e del Raggruppamento Nazionale (RN), ulcera i due partiti agli estremi dello spettro politico. Mentre il Presidente della Repubblica ha avviato un nuovo ciclo di consultazioni per trovare un Primo Ministro dopo la censura che ha fatto cadere Michel Barnier, questa nuova intervista ai leader dei partiti e dei gruppi parlamentari dovrebbe consentire “andare avanti con un accordo sul metodo”. Obiettivo: costituire, nelle parole di Emmanuel Macron, a “governo di interesse generale” che eviterà la censura di tutta la sinistra.
Abbastanza per fratturare ulteriormente il Nuovo Fronte Popolare (NFP), le cui componenti non sono tutte allineate nel caso in cui il governo non sia guidato da una figura dell’alleanza della sinistra. Come i melenchonisti che si rifiutarono semplicemente di andare all'Eliseo.
Contrario alla strategia del Partito socialista, di cui parlava venerdì “concessioni reciproche” Per avviare un dialogo con la coalizione della “base comune”, il coordinatore de La France Insoumise si è fatto beffe lunedì sera di un ipotetico dispositivo di governo che verrebbe dal primo segretario del PS “Olivier Faure a Bruno Retailleau », ministro dell'Interno dimesso. E il deputato della LFI di Marsiglia ha attaccato frontalmente i suoi alleati: “Come si può essere eletti per difendere il programma PFN e prendere in considerazione la possibilità di partecipare a una squadra del genere? Sei caduto di testa?”
Alla RN, invece, deploriamo di non essere stati invitati al palazzo presidenziale allo stesso modo degli altri partiti politici. Che non è sempre stata la sua posizione ufficiale. Mentre Marine Le Pen si confidava alla fine della settimana scorsa Figaro “Non essere indignato dal fatto che noi (l)“non invitare”, “Emmanuel Macron consulta le persone che probabilmente costituiranno la maggioranza con lui nell’Assemblea”denuncia ora a BFMTV il suo successore alla guida del Flame Party, Jordan Bardella “metodi di incredibile mancanza di rispetto e ineleganza (sì) 11 milioni di elettori”.
“Ci rende un servizio. Da una parte c’è il partito unico, dall’altra noi e LFI”ha deriso l'eurodeputato nazionalista, secondo il quale il Presidente della Repubblica sta commettendo un errore che potrebbe essere fatale per il blocco centrale dal punto di vista elettorale: “Vorrebbero installare la partita RN/LFI nel 2027 e non lo farebbero diversamente”.
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