Assicurandosi di essere “costruttiva”, la segretaria nazionale degli Ecologisti non chiude la porta alla partecipazione del suo partito ad una coalizione, ma denuncia i tentativi di Emmanuel Macron di “fratturare il Nuovo Fronte Popolare”.
“Proteggere, lenire, preparare”. Queste devono essere le priorità del prossimo governo, ha sostenuto lunedì 9 dicembre il segretario nazionale degli Ecologisti Marine Tondelier a RTL. Mentre Emmanuel Macron prosegue le consultazioni per la nomina di un nuovo primo ministro, dopo la censura del governo di Michel Barnier, il capo dei Verdi dovrà essere ricevuto all'Eliseo questo lunedì alle 11. Mentre il presidente affronta una montagna di “linee rosse” dei diversi partiti, ha assicurato Marine Tondelier “costruttivo” e non avere “solo linee verdi”.
Ha però respinto l'ipotesi François Bayrou, il cui nome circola da giorni per Matignon, ritenendo che il suo “La linea politica non ha vinto le elezioni”. In ogni caso, ha aggiunto il capo degli ecologisti, prima di fare i nomi “bisogna parlare di sostanza” e concordare un programma di governo. E ricordarlo dopo settimane dalla scelta di Michel Barnier e del suo governo, dei ministri “discusso il giorno dopo dalla stampa” argomenti fondamentali come “se aumentare o meno le tasse”.
Il rischio di un “nuovo fallimento”
Marine Tondelier si è rammaricata che Emmanuel Macron abbia scelto di ricevere solo il PS a sinistra la scorsa settimana, un tentativo secondo lei di “fratturare il Nuovo Fronte Popolare”. Gli ambientalisti potrebbero ancora entrare in un governo che va da LR ai socialisti? Tutto dipende dalla tabella di marcia, ha insistito il leader del partito. “Se vogliamo avere un primo ministro macronista che persegua una politica macronista, cosa faremmo in questo caos?”
Per Marine Tondelier, Emmanuel Macron, invece, non ha altra scelta che tentare una coalizione diversa da quella di centro-LR sperimentata con Michel Barnier, “che si è concluso con un amaro fallimento”. “O fa di nuovo la stessa scommessa”et “le stesse cause hanno gli stessi effetti”ha pronosticato il segretario nazionale degli Ecologisti, oppure si tenta qualcosa di nuovo. E ricordare che se le elezioni legislative seguite allo scioglimento si sono tradotte in un’Assemblea fratturata e senza maggioranza, il messaggio era chiaro: “I francesi hanno chiesto un cambio di rotta politica”.