Il Raggruppamento Nazionale e il Nuovo Fronte Popolare hanno presentato questo lunedì 2 dicembre 2024 due mozioni di censura al governo di Michel Barnier, dopo aver attivato l'articolo 49.3 per trasmettere all'Assemblea Nazionale il progetto di bilancio dell'Assemblea Nazionale della Previdenza Sociale Ecco cosa sono questi movimenti e come funzionano nella pratica.
Qual è lo scopo di una mozione di censura?
Una mozione di censura è un testo proposto dai deputati per far cadere il governo in carica. Per essere adottata, e quindi perché il governo debba dimettersi, questa mozione dovrà essere votata a maggioranza assoluta, cioè da 289 deputati. A differenza di quanto avviene per altri testi, nel calcolo della maggioranza da raggiungere non si tiene quindi conto del numero dei deputati presenti il giorno della votazione.
Come ci ricorda il sito vita pubblica queste mozioni di censura costituiscono il principale mezzo di controllo del governo da parte dell'Assemblea nazionale, che è l'unica che può presentarle (il Senato non può rovesciare un governo).
Chi può presentare una mozione di censura e in quale contesto?
Per essere valida, una mozione di censura deve essere firmata da almeno il 10% dei deputati, ovvero 58 deputati. Come sottolinea il sito dell'Assemblea nazionale, esistono due tipi di mozioni di censura: quelle che provengono da un'iniziativa degli stessi deputati (articolo 49.2 della Costituzione) e quelle che seguono l'impegno della responsabilità del governo su un testo legislativo. (articolo 49.3) Si noti che, tecnicamente, l'impegno della sua responsabilità da parte del governo non può portare ad alcuna mozione di censura. Il testo si considera quindi adottato.
Un deputato non può firmare più di tre mozioni presentate ai sensi dell'articolo 49.2 per sessione parlamentare (da ottobre a fine giugno per le sessioni ordinarie). L'importo totale delle firme è tuttavia illimitato nell'ambito dell'articolo 49.3. Da notare che dal 2008 il suo utilizzo è limitato ai testi di bilancio e a un solo altro testo per sessione parlamentare, il che contribuisce ancora a limitare il numero di mozioni che possono essere firmate.
Cosa comporta la presentazione di una mozione di censura?
Nell'ambito dell'articolo 49.3, questo deposito deve avvenire entro 24 ore dall'assunzione della responsabilità da parte del governo. Le cosiddette mozioni di censura “spontanee” (quelle legate all'articolo 49.2) ovviamente non hanno vincoli di questo tipo.
Una mozione di censura non può essere discussa entro 48 ore dalla sua presentazione (per evitare “voti emozionali” indica il sito web di Palazzo Borbone). Ma, d'altro canto, devono essere discussi entro i tre giorni successivi al termine di 48 ore.
Il giorno delle elezioni partecipano alla votazione solo i deputati che sono favorevoli alla mozione di censura proposta per la votazione. Si svolge nelle lounge adiacenti alla sala riunioni ed è aperta per soli 30 minuti.
Se 289 deputati votano a favore del testo, il governo cade e il Primo Ministro dovrà presentare le dimissioni al Presidente della Repubblica, come prevede l'articolo 50 della Costituzione. Se la mozione non viene adottata, il governo resta in carica e, nel caso dell'articolo 49.3, viene adottato il testo di cui il governo si è assunto la responsabilità.
Vengono presentate spesso mozioni di censura?
SÌ. Il sito vita pubblica ritiene che, dal 1958, ciò sia stato fatto “ottimo utilizzo” di questi moti. Secondo i conteggi presentati sul sito dell'Assemblea nazionale, dal 1958 sono state presentate circa 150 mozioni di censura.
Accade, in particolare nel caso del ricorso all'articolo 49.3, che più mozioni di censura siano presentate contemporaneamente.
È mai caduto un governo a causa di una mozione di censura?
Oppure, ma solo una volta. Nel 1962, una mozione di censura presentata nel quadro dell'articolo 49.2 fece cadere il governo di Georges Pompidou. È stato depositato per contestare l'utilizzo da parte del Presidente della Repubblica del referendum sull'articolo 11 della Costituzione per modificare la Costituzione, al fine di instaurare elezioni presidenziali a suffragio universale diretto.
Le mozioni di censura presentate nel quadro dell'articolo 49.3 non hanno mai portato alla caduta di un governo.