D-Day per il “contributo” di 7 ore di lavoro non retribuito

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L’esame del bilancio della Previdenza Sociale entra in una nuova fase questo mercoledì 27 novembre. Dopo il passaggio nelle due camere del Parlamento, è nella commissione paritetica che dovrà essere decisa la versione finale del testo. Per il contributo di 7 ore di lavoro non retribuito proposto dal Senato, questo è il momento della verità.

Un'ultima possibilità per apparire nel testo finale. Questo mercoledì, l’Assemblea nazionale e il Senato si incontreranno in un comitato congiunto per lavorare insieme allo sviluppo di una versione comune e definitiva del bilancio della previdenza sociale per il 2025.

Per molte proposte, questa sarà l'ultima occasione di apparire in questo controverso bilancio che, di fronte alla feroce opposizione dei deputati, dovrebbe probabilmente essere oggetto di uno o più ricorsi all'articolo 49-3.

Ciò vale in particolare per il “contributo di solidarietà”, un emendamento proposto dalla commissione Affari sociali del Senato e adottato dai senatori. Quest'ultimo prevede un meccanismo secondo il quale i dipendenti lavoreranno sette ore in più durante l'anno senza essere pagati per contribuire a colmare il deficit della previdenza sociale generando 2,5 miliardi di euro.

Tuttavia, questa misura proposta per evitare l'eliminazione di un giorno festivo è fortemente criticata dalla sinistra ma anche da una parte della destra.

Quest'ultimo, però, potrebbe vedere diminuire le sue possibilità di integrare il testo finale. Laurent Wauquiez, leader dei deputati della LR, ha annunciato martedì nel tardo pomeriggio un accordo con i senatori per eliminare dal tavolo le 7 ore di lavoro senza retribuzione.

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