(AFP/ERIC PIERMONT)
Altice France, società madre dell'operatore di telecomunicazioni SFR, ha registrato nel terzo trimestre un calo del fatturato, gravato dal calo dei ricavi della telefonia mobile.
Le sue vendite sono quindi diminuite del 4,7% su un anno, a 2,5 miliardi di euro, mentre il suo risultato lordo di gestione (Ebitda) è diminuito del 9,9%, a 879 milioni di euro.
Dopo essere sceso sotto i 20 milioni di abbonati di telefonia mobile nel secondo trimestre, a fine settembre l'operatore ne contava solo 19,5 milioni. I suoi ricavi in questo settore sono diminuiti del 4,4%, a 902 milioni di euro.
Il debito del gruppo del miliardario Patrick Drahi, divenuto argomento spinoso, ha raggiunto i 24,3 miliardi di euro alla fine dell'estate ma dovrebbe scendere a 23,7 miliardi, tenendo conto della vendita perfezionata a metà novembre delle sue azioni in La Poste Mobile a Bouygues Telecom.
Nel mese di luglio, Altice aveva già venduto la sua filiale Altice Media (società madre di BFMTV e RMC) all'armatore CMA-CGM, per la somma di 1,51 miliardi di euro.
Il gruppo, che aveva fatto della riduzione del debito uno dei suoi obiettivi per l'esercizio 2024, ha annunciato a metà novembre di aver avviato trattative con i suoi creditori proponendo un pagamento di 2,6 miliardi di euro per ristrutturare il debito.
Da parte sua, Altice International, la filiale che riunisce le attività in Portogallo, Israele e Repubblica Dominicana, ha visto il suo fatturato diminuire del 2,1%, a 1,1 miliardi di euro, nel terzo trimestre.
I suoi ricavi sono diminuiti in particolare in Israele (-7,8%) dove, a causa del conflitto in cui è impegnato il Paese da più di un anno, le attività “hanno risentito di un calo dei ricavi sul mercato della telefonia fissa (…) e mobile”, ha affermato il gruppo in un comunicato stampa.
I suoi obiettivi finanziari annuali sono stati rivisti leggermente al ribasso, con una previsione di free cash flow di 800 milioni di euro, invece degli 850 milioni annunciati nel secondo trimestre.
Oltre alle difficoltà finanziarie, Altice è scossa da più di un anno anche da uno scandalo di corruzione, che coinvolge in particolare Armando Pereira, ex dirigente della filiale portoghese e cofondatore del gruppo.
Incriminato in Portogallo, è sospettato di aver creato una rete di fornitori dubbi allo scopo di dirottare ingenti somme di denaro attraverso la politica di acquisto del gruppo, cosa che egli contesta.
Anche in Francia è stata aperta un'inchiesta.
