COLLOQUIO – In occasione della pubblicazione del manifesto della Fondazione Res Publica, l'ex ministro fa la sua diagnosi sullo stato della Francia e sul nuovo ordine geopolitico che sta prendendo forma, in particolare con le elezioni americane.
IL FIGARO. – La notizia è stata segnata dall'arresto dello scrittore franco-algerino Boualem Sansal. Come presidente onorario dell'Associazione Francia-Algeria, cosa la ispira questo evento? ?
JEAN-PIERRE CHEVÈNEMENT. – Esorto l'Algeria, un paese che conosce il prezzo della libertà, a rispettare la libertà di espressione e di opinione, in particolare quella di scrittore. Le autorità algerine sarebbero onorate di rilasciare senza indugio Boualem Sansal, cosa alla quale chiediamo con forza, insieme al presidente e ai successivi presidenti dell'Associazione Francia-Algeria.
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Nell'ambito del processo contro gli assistenti parlamentari del FN, la Procura di Parigi ha chiesto contro Marine Le Cinque anni di carcere di cui tre sospesi, 300mila multa di euro e cinque anni di ineleggibilità con provvisoria esecuzione. Come vedi queste richieste? ?
L’eccessiva penalizzazione della vita pubblica è un aspetto di quello che chiamiamo governo dei giudici. Marine Le Pen, come altre figure politiche prima di lei, subisce persecuzioni legali sproporzionate rispetto a ciò di cui è accusata. Come giustificare, con l'uso abusivo degli assistenti parlamentari, il divieto di candidarsi alle elezioni presidenziali, e ciò senza appello, a una persona che si era già candidata a queste elezioni dove ha ottenuto diversi milioni di voti?
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