In un messaggio diretto al popolo iraniano, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha scelto di parlare della situazione di tensione tra i due paesi, poche settimane dopo un primo video che ha colpito milioni di iraniani.
Riferendosi al recente attacco iraniano a Israele, Netanyahu ne ha sottolineato il costo astronomico: “2,3 miliardi di dollari del vostro prezioso denaro sono stati sprecati in inutili attacchi”, ha detto, sottolineando che questi fondi avrebbero potuto essere investiti nell’istruzione, nei trasporti o nella salute della popolazione iraniana. persone.
Il primo ministro israeliano ha invitato gli iraniani a immaginare un futuro diverso: “Immaginate come la vostra vita potrebbe essere diversa se l'Iran fosse libero. Potreste esprimervi senza paura, fare battute senza rischiare di essere mandati nella prigione iraniana. Evin”. In particolare, ha sollevato la possibilità di una cooperazione tecnica tra i due paesi, citando l'esperienza israeliana nella desalinizzazione che potrebbe aiutare a ricostruire le fallimentari infrastrutture idriche dell'Iran.
“Il regime di Khamenei è ossessionato dalla distruzione di Israele piuttosto che dalla costruzione dell’Iran”, ha lamentato Netanyahu, aggiungendo che un nuovo attacco contro Israele non farebbe altro che paralizzare ulteriormente l’economia iraniana. “So che tu non vuoi questa guerra. Non la voglio neanche io. Il popolo di Israele non la vuole”, ha insistito. Netanyahu ha concluso il suo messaggio con una nota di speranza, facendo eco allo slogan del movimento di protesta iraniano “Donne, Vita, Libertà” (Zan, Zendegi, Azadi) e affermando che Israele e il mondo libero sostengono il popolo iraniano. “Non ho dubbi che un giorno, in un Iran libero, israeliani e iraniani costruiranno insieme un futuro di prosperità e pace”, ha concluso, invitando a trasformare “questo bellissimo sogno in realtà”. Questo messaggio arriva in un contesto di crescenti tensioni tra i due paesi, ma mira chiaramente a distinguere il regime iraniano dalla sua popolazione, rivolgendosi a quest’ultima.