Lo shock di questo inizio di stagione non ha deluso le sue promesse e il campione NBA ha imposto il suo rango. King Boston aveva ragione nella sua battaglia contro i Cavaliers, il cui record era finora immacolato dopo 15 partite. Al TD Garden, i Celtics sono partiti nel migliore dei modi, sostenuti spesso dalla loro abilità esterna con cinque dei loro primi sei canestri segnati da 3 punti. Di fronte, l'attacco di Cleveland è in bilico tra palloni persi e grandi goffaggini, soprattutto per Darius Garland.
Gli uomini di Kenny Atkinson hanno chiuso i ranghi grazie alla panchina e ad una migliore aggressività quando i sostituti dei Celtics hanno impiegato tempo per aggiustare il tiro. Questo non durerà. Dopo aver limitato i danni per 19 minuti (46-41), gli ospiti sono completamente distrutti di fronte al successo esterno di Boston.
I giocatori di Joe Mazzulla sono diabolici dietro l'arco e approfittano del minimo ritardo difensivo per punire. Hanno terminato il primo periodo con un netto 14/22 e hanno concluso il secondo quarto con un feroce 19-6. 65-48 al riposo, il leader NBA è in ginocchio.
Dal -21 al -2, il focoso ritorno dei Cavs
Tuttavia, i Cavalieri non rinunciano alle loro armi. L'intervallo ha dato visibilmente un consiglio, con un semplice mantra: attaccare il cerchio non appena si presenta l'occasione per sfruttare la mancanza di copertura a canestro dei Celtics. E funziona, con un grande Evan Mobley, in 14 punti nel terzo atto, che si trasforma in una dimostrazione. Boston non riesce a trovare la chiave difensiva e il gap che era aumentato a 21 unità si riduce minuto dopo minuto.
Gli animi si scaldano un po' mentre la tensione sale e gli arbitri permettono un gioco di basket più fisico. Non siamo ancora ai playoff, ma stiamo assistendo ad una partita ad alta posta in gioco, vera. Basta vedere la grinta di Jayson Tatum, autore di un altro tiro da lontano alla sirena del terzo quarto per capire che l'incontro ha assunto un'altra dimensione.
L'ultimo quarto è altrettanto combattuto e si trasforma in uno spettacolo di Donovan Mitchell. La guardia dell'All-Star è incandescente e prende le redini della sua squadra mentre Darius Garland continua la sua disastrosa serata di riprese. Boston ha resistito e non ha mai permesso ai Cavaliers di pareggiare, riguadagnando anche un vantaggio di nove punti in termini di denaro. Ma Mitchell non si è arreso e ha segnato 13 punti di fila, riportando la partita al solo possesso palla grazie ad alcuni tiri liberi lasciati lungo la traiettoria da Boston. Un'ultima difesa poco sfruttata dopo una rimessa laterale e Al Horford mette fine alla suspense, solo con la schiacciata. Boston vince, Cleveland perde, ma a testa alta.
COSA RICORDARE
– Jayson Tatum ha cantato la canzone ai Cavs. Senza Isaac Okoro, Caris LeVert e anche Max Strus, tutti in infermeria, Cleveland non ha trovato la soluzione per rallentare il leader dei Celtics. In qualità di boss, era responsabile di prendere i pezzi grossi quando necessario o di eseguirli con saggezza. Ha chiuso con 33 punti, inclusi sei canestri da 3 punti al festival di Boston (22/41), 12 rimbalzi e 7 assist.
– L'incubo di Darius Garland. Nonostante le assenze, Kenny Atkinson è riuscito ancora una volta a trovare soluzioni attingendo dalla sua squadra, con Georges Niang, Ty Jerome e Craig Porter Jr tutti con più di dieci punti in partenza dalla panchina. Non era meno necessario restare in gioco nonostante la partita senza Darius Garland. Il leader non ha ottenuto nulla in cambio per tutta la serata, sia a distanza che in cerchio e si è conclusa con un orribile 3/21 al tiro.
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Come leggere le statistiche? Min = Minuti; Tiri = Tiri riusciti / Tiri tentati; 3 punti = 3 punti / 3 punti tentati; LF = tiri liberi effettuati/tiri liberi tentati; O = rimbalzo offensivo; D=rimbalzo difensivo; T = Rimbalzi totali; Pd = assist; Fte: Falli personali; Int = Intercetta; Bp = Palle perse; Ct: Contro; +/- = Differenza di punti quando il giocatore è in campo; Pti = Punti; Eval: valutazione del giocatore calcolata da azioni positive – azioni negative.