Sensazione nel Permafrost –
Giovane tigre dai denti a sciabola scoperta nel ghiaccio eterno
La scoperta della mummia di una piccola tigre dai denti a sciabola in Siberia è sensazionale: i resti del predatore preistorico sono eccezionalmente ben conservati.
Pubblicato oggi alle 16:07
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Zampe sferiche, testa rotonda e morbida pelliccia scura: un gruppo di ricerca russo ha trovato resti eccezionalmente ben conservati di una tigre dai denti a sciabola parzialmente mummificata nel permafrost siberiano. Tuttavia, questo predatore preistorico non sembra spaventoso: il gattino aveva solo tre settimane quando morì.
Come il gruppo di ricerca in Rivista scientifica “Scientifc Reports” Secondo quanto riferito, l’animale è stato scoperto nel 2020 vicino al fiume Badjaricha nella regione della Yakutia sopra il circolo polare artico, dove era stato conservato in un pezzo di ghiaccio per migliaia di anni. Utilizzando la datazione al radiocarbonio, gli scienziati hanno stabilito che il gatto dai denti a sciabola visse tra 35.500 e 37.000 anni fa, cioè nel tardo Pleistocene.
Secondo i ricercatori il gattino apparteneva alla specie ormai estinta Homotherium latidens. Sebbene questi siano correttamente gatti dai denti a sciabola, vengono spesso definiti anche tigri dai denti a sciabola.
La testa del gattino e persino i singoli baffi, le zampe anteriori con le zampe artigliate e la parte anteriore del corpo dell’animale sono conservati in dettaglio. Sono state trovate anche ossa dei fianchi e delle zampe posteriori.
Il gruppo di ricerca ha confrontato i resti con l’anatomia dei moderni cuccioli di leone della stessa età e ha riscontrato alcune differenze. Nello studio, gli autori sottolineano in particolare la regione del collo più spessa e muscolosa, le orecchie più piccole e gli arti anteriori più lunghi del gatto dai denti a sciabola, nonché il naso notevolmente accorciato e allargato. Il cucciolo preistorico aveva anche una pelliccia più spessa e più scura e zampe più larghe e arrotondate, probabilmente un adattamento all’ambiente freddo e alla corsa sulla neve.
Nel complesso, la scoperta della mummia Homotherium latidens in Yakutia amplia la comprensione della distribuzione del genere e conferma la sua presenza nel tardo Pleistocene dell’Asia, afferma lo studio. E ancora: “Per la prima volta nella storia della ricerca paleontologica è stato esaminato direttamente l’aspetto esterno di un mammifero estinto che non ha controparti nella fauna moderna”.
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