l'essenziale
Anche se la sua copia non era perfetta, il tallonatore dello Stade Toulousain ha mostrato versatilità, determinazione e impegno che hanno portato i Blues alla vittoria contro i formidabili Blacks, questo sabato 16 novembre allo Stade de France (30-29).
Una serata contrastata ma conclusasi in grande stile. Di fronte alla nazione che ha fatto sognare suo padre, contro il quale aveva segnato una doppietta nel 2021 e che gli ha permesso di raggiungere un traguardo poco più di un anno fa, quando prese rapidamente il posto di Julien Marchand in apertura dei Mondiali per non mai più Lasciato andare il N.2, se non brevemente alla fine del Torneo, Peato Mauvaka ha vissuto un incontro come la sua squadra: sotto pressione ma concluso magnificamente in un campo incandescente.
Difficoltà incontrate in particolare nello schieramento dove il Tolosa e i suoi paracadutisti hanno sperimentato tutte le difficoltà del mondo per aggirare i blocchi neozelandesi.
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In totale sono ben tre i tocchi persi nel corso del primo atto (4, 15, 22), quattro se aggiungiamo il maul che gli azzurri non sono riusciti a sfruttare nel “22” avversario (12).
Alla ricerca di soluzioni, come dimostrato dai colloqui con i suoi capitani, il neocaledone ha lasciato un po' di succo anche nella prova di forza, essendo stato difficile contenere il potere della mischia degli All Blacks durante i rari incontri sul prato di Saint-Denis.
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Boudehent ruba la scena
Ma il giocatore del Tolosa è un giocatore eccezionale, fatto di legno diverso. E pur comprendendo la voglia dello staff di misurare in condizioni reali la sua versatilità, ci chiediamo quale sia stata la reale utilità di dimostrarlo una settimana prima facendolo giocare 80 minuti contro il Giappone dove ha concluso in terza linea.
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Ciò non gli ha impedito di brillare con la sua attività nel duello di sabato 16 novembre, che ha raggiunto l'intensità prevista. Nella partita, dove la sua partenza su palla portata ha fatto tremare lo Stade de France (26°) e la sua partenza a filo (33°) gli ha permesso di mantenere la dinamica della sua squadra nell'operazione di rimonta, ma soprattutto nella lotta.
Diabolicamente determinato a provare a rompere le onde neozelandesi, sempre attento alla minima occasione di grattare una palla con i suoi piazzamenti difensivi (rigore ottenuto, 19), è stato mandato ancora una volta.
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Un simbolo della sua dedizione, l'ultima azione del primo atto in cui ha colpito duramente Lienert-Brown in una sequenza difensiva prima di mettere pressione sul tentativo di caduta di Beauden Barrett (40esimo).
E quando aveva involontariamente distolto la testa da un tocco di Ramos, si è fatto rubare i riflettori da Boudehent su una palla portata (43esimo), lui che ci aveva comunque detto che era il tipo da non regalare palla in questo tipo di situazione.
Dopo essersi riscaldato allo scoccare dell'ora, ha preso il posto di Rochelais per finire gli ultimi 10 minuti di una partita pazzesca. Dimostrando allo stesso tempo di essere capace di spingere sempre un po’ oltre i propri limiti. Perché da giocatore che ha finito le partite a livello internazionale, Mauvaka ora le inizia e le finisce.