Mentre l’Argentina perdeva contro il Paraguay (2-1), Lionel Messi, poco ispirato, ha mostrato grande rabbia nei confronti dell’arbitro, accompagnata da insulti.
L’autunno si trasforma in un incubo per Lionel Messi. A meno di una settimana dall’eliminazione dell’Inter Miami al primo turno degli spareggi della MLS contro l’Atlanta, l’otto volte Pallone d’Oro si ritrova con un’altra delusione, questa volta contro l’Argentina. In viaggio verso il Paraguay per le qualificazioni ai Mondiali del 2026, l’Albiceleste ha perso 2-1.
La partita però inizia alla grande per gli argentini poiché sono bastati dieci minuti a Lautaro Martinez per aprire le marcature. Ahimè, basta poco perché i paraguaiani pareggiano grazie ad Antonio Sanabria. Peggio ancora, Omar Alderete permetterebbe all’Albirroja di passare in vantaggio al rientro dagli spogliatoi. Nonostante gli argentini spingessero per pareggiare, il punteggio sarebbe rimasto invariato, provocando un’enorme frustrazione nelle fila argentine.
Lionel Messi si rivolge all’arbitro
Questa frustrazione è stata palpabile anche durante l’intervallo, quando l’arbitro della partita, il brasiliano Anderson Daronco, ha fischiato l’intervallo. Ciò è dimostrato dalla grande rabbia di Lionel Messi contro l’uomo con il fischietto. “Ti fai cagare addosso, non ti amo”gli avrebbe detto, secondo diversi media argentini. L’ex parigino ha criticato l’arbitro per non aver dato una seconda ammonizione – e quindi un cartellino rosso – a Omar Alderete per un fallo su di lui poco prima dell’intervallo.
Molto carico anche lui in panchina, Lionel Scaloni si è dimostrato più misurato in conferenza stampa. “Potrei dire tante cose ma sembrerebbe una scusa. Preferisco non dire nulla affinché non venga interpretato come una scusa,
ha spiegato ai media. Tuttavia, abbiamo visto tutti cosa è successo sul campo. Ma questo non spiega il risultato. Questo è tutto, ho imparato molto da queste cose. Sembra che stiamo cercando delle scuse, che vogliamo giustificare qualcosa e che le persone possano interpretare qualcos’altro. Lasciamolo lì. »
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