Una figura del kayak in Francia, Jean-Yves Prigent, già condannato quest'estate per violenza sessuale su due adolescenti, è stato incriminato e incarcerato giovedì 7 novembre per stupro, aggressione e molestie sessuali su minori, ha annunciato la procura di Rennes.
Martedì l'allenatore bretone, 70 anni, è stato messo in custodia dalla polizia. Ex campione del mondo di canoa-kayak ed ex allenatore nazionale di questa disciplina, Jean-Yves Prigent è stato condannato a luglio a quattro anni di carcere, di cui un anno con braccialetto elettronico e tre anni con sospensione della libertà vigilata, per due violenze sessuali su minorenni oltre 15 anni.
Ma, accanto a questa procedura, “nuovi atti di violenza e molestie sessuali sono stati denunciati contro Jean-Yves Prigent”spiega in un comunicato il pubblico ministero di Rennes, Frédéric Teillet.
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Riconoscimento parziale dei fatti
Aveva così denunciato un giovane che l'allenatore aveva sorvegliato quando era minorenne “Atti di violenza sessuale risalenti ad un periodo compreso tra il 2005 ed il 2008”quando era minorenne. Per quanto riguarda le molestie sessuali, una giovane donna ha denunciato i ripetuti commenti di Jean-Yves Prigent “con connotazioni sessuali contro di lui”.
Finalmente, nel settembre 2024, una delle due vittime del primo procedimento giudicato quest'estate, “un giovane, formato da Jean-Yves Prigent, ha denunciato nuovi atti di stupro commessi contro di lui” tra il 2023 e il 2024, durante le competizioni sportive che si svolgono a Praga (Repubblica Ceca) e Bourg-Saint-Maurice (Savoia).
In custodia di polizia, l'imputato “ammette parzialmente i fatti di stupro, ma contesta i fatti di violenza e molestie sessuali”sottolinea Frédéric Teillet. Dopo la sua incriminazione, è stato posto in custodia cautelare “in conformità con le esigenze dell’accusa”precisa.
L'allenatore, molto influente nel piccolo mondo del kayak francese, ha ammesso gli attacchi di quest'estate davanti al tribunale di Rennes. Ha ammesso di averlo “ha accarezzato il pene” di due adolescenti che stava allenando e che dormivano, su suo invito, nella sua stessa cuccetta nel suo camper.
“Ho rimpianti e rimorsi ogni giorno”ha ripetuto l'imputato nel corso dell'udienza, evocando a “uscita dalla strada”. L'avvocato delle parti civili, Thomas Serrand, ha però denunciato a “processo di controllo ben consolidato”confutando la tesi di“Atti isolati”.
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