“Ci sono luoghi dove non potremo più vivere”: aumenterà il maltempo eccezionale

“Ci sono luoghi dove non potremo più vivere”: aumenterà il maltempo eccezionale
“Ci sono luoghi dove non potremo più vivere”: aumenterà il maltempo eccezionale
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Il maltempo della settimana del 14 ottobre 2024 è stato eccezionale nella sua intensità.

Fino a 39 dipartimenti erano in allerta arancione e diversi in allerta rossa.

Uno scenario che però si ripeterà anche in futuro, come avevano previsto anni fa gli scienziati dell’IPCC discutendo delle conseguenze del cambiamento climatico.

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Tempeste, temporali, inondazioni… il tempo si lascia trasportare in Francia

Ricordiamo che era il 4 luglio: la frazione di La Bérarde nell’Isère era sommersa. Il 7 settembre, nella valle dell’Aspe, torrenti di fango hanno sommerso diversi villaggi. Un mese fa, la tempesta Boris ha sommerso l’Europa orientale. Una settimana fa, è stato Kirk a conquistare la Francia. E con quello che è caduto negli ultimi giorni, il 2024 è diventato l’anno più piovoso dall’inizio del secolo. “Stiamo assistendo ad un susseguirsi di episodi piuttosto notevoli in Francia e in Europa, che ben corrispondono a quanto previsto e previsto a causa del cambiamento climatico”spiega Aurélien Ribes, climatologo di Météo e del CNRS.

Siamo di fronte a eventi climatici eccezionali, eventi mai visti a memoria d’uomo

Agnès Pannier-Runacher, ministro della Transizione ecologica

Un episodio notevole innanzitutto per la sua portata: 39 dipartimenti in vigilanza arancione e rossa giovedì sera. Eccezionale per la sua intensità: in Ardèche sono caduti 500 millimetri d’acqua in 24 ore, un record. “Ci confrontiamo eventi climatici eccezionali eventi come non li abbiamo mai visti a memoria d’uomo”ha dichiarato il ministro della Transizione ecologica, Agnès Pannier-Runacher, il 18 ottobre, durante un viaggio in una zona sinistrata dell’Ardèche. Eppure questo è proprio ciò che gli esperti climatici internazionali riuniti in seno all’IPCC avevano previsto e ripetuto.

Il riscaldamento rende i fenomeni atmosferici più intensi. Un grado in più produce quindi più vapore acqueo sopra le nostre teste e il 7% in più di pioggia battente. “Ciò era già presente almeno nel quarto rapporto del 2007, quello che valse all’IPCC il Premio Nobel per la Pace”aggiunge Aurélien Ribes. Ed eccoci qui. Ma le nostre città e i nostri villaggi non sono adatti, troppo impermeabili per assorbire l’acqua.

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Di conseguenza, un francese su quattro vive in una zona alluvionale. “Ci sono già alcune città che stanno rimuovendo questo cemento, che stanno esponendo il terreno per poterlo infiltrare meglio, che stanno mettendo alberi, che stanno mettendo parchi. Purtroppo ci sono posti dove non potremo più farlo vivere”spiega Amandine Richaud-Crambes, ingegnere ambientale e urbanista. Togliere il cemento, rimettere la terra e lasciare spazio ai corsi d’acqua affinché possano straripare a loro piacimento. L’adattamento è possibile, ma è urgente.


La redazione di TF1info | Relazione: Sylvie Pinatel, Pascal Marcellin

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