un film biografico goffo, senza audacia né punto di vista, nonostante l’immenso talento di Kate Winslet

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Kate Winslet in “Lee Miller”, di Ellen Kuras. KIMBERLEY FRANCESE

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Critica Film biografico di Ellen Kuras, con Kate Winslet, Andy Samberg, Alexander Skarsgard (Stati Uniti, 1h57). Nelle sale dal 9 ottobre ☆☆☆☆☆

Per andare oltre

Alla domanda se Lee Miller, ex modella, si sia rivolto IL riferimento femminista nel campo della fotografia di guerra, meritava un film che ripercorresse il suo viaggio, la risposta è: mille volte sì. Ma non questo film biografico goffo, senza audacia o punto di vista. Lo scenario sembra essere affidato ad un’intelligenza artificiale che si limita ad espandere la voce Wikipedia del modello. Per quanto riguarda l’allestimento, nella migliore delle ipotesi i soldi della produzione vengono spesi in costose ricostruzioni. Nel peggiore dei casi commette imperdonabili errori di gusto, come nelle scene della scoperta dei campi di concentramento, un susseguirsi di primi piani imbarazzanti. Le guest star (Marion Cotillard, Jude Law o Noémie Merlant) hanno a disposizione tre scene al massimo per rappresentare gli stereotipi. E Kate Winslet si dimostra impotente nel salvare il progetto nonostante il suo talento e il suo impegno.

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