Partita: Arsenal/PSG (2-0), prestazioni individuali

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Il PSG ha logicamente perso 2-0 sul campo dell’Arsenal nella 2a giornata della fase campionato di Champions League, uno sguardo alle prestazioni individuali dei parigini caso per caso.

Donnarumma: Il portiere italiano era partito bene, con due uscite riuscite, una lontana dalla porta, l’altra aerea, ma ha rovinato la partita fin dal primo gol. I suoi movimenti troppo lenti e la sua scarsa lettura della traiettoria hanno aperto il gol a Havertz che non ha avuto bisogno di essere interpellato. Non fa meglio subito su un calcio da fermo sicuramente complicato da gestire ma dal quale toglie le mani. In una fase di campionato in cui la differenza reti alla fine poteva contare, ha sicuramente evitato la disfatta con diverse parate interessanti più tardi, ma era già troppo tardi. Le parate sono più utili sullo 0-0 che sullo 0-2…

Giudice: L’Arsenal lo ha utilizzato poco in difesa, preferendo attaccare dall’altra fascia, ma il suo diretto avversario Martinelli si è comunque ritrovato regolarmente in una posizione d’attacco, il che non è molto positivo. I Gunners nel complesso hanno contenuto bene l’attività offensiva del marocchino, costringendolo ad incrementare meno il loro pressioni. Hakimi, però, sapeva essere piuttosto pericoloso quando riusciva a lanciarsi, come un tiro pericoloso da posizione angolata. Ma era difficile per lui produrre in maniera più offensiva con così poche persone in area.

Marquinhos: Preso alle spalle alla prima occasione dell’avversario, il brasiliano aveva gettato fin dall’inizio le basi della sua partita: mai totalmente responsabile, ma mai realmente capace di dominare e far respirare la sua difesa. Con la palla è stato lo stesso: pulito, ma raramente molto utile alla sua squadra in sottofondo e medio in tutto. Cosa ancora più imbarazzante, il capitano parigino incarna una lentezza incompatibile con l’altissimo livello sia in difesa che in attacco.

Là : Di fronte ad un avversario atleticamente dominante, non si arrendeva su questo punto e sapeva vincere i duelli muovendo i suoi avversari. Durante tutta la partita è stato praticamente l’unico della difesa a vincere nell’uno contro uno ma, se è stato efficace nel difendere e avanzare, è stato francamente preso alle sue spalle in apertura di punteggio e quindi ha una buona parte di responsabilità. Con la palla, però, questo non è bastato: o i suoi tentativi dalla media distanza sono stati intercettati, oppure i suoi passaggi sulla sinistra hanno messo Nuno Mendes in una situazione complicata.

Nuno Mendes: I portoghesi hanno vissuto una partita dai due volti, a seconda dei lati del campo. In difesa ha sofferto ancora una volta contro un’ala di livello mondiale e Saka ha giocato con lui, Mendes ha reagito stupidamente provocando la punizione del 2-0 con un raro fallo inutile. Nel suo campo è stato in grande difficoltà anche in fase di ripartenza, bloccato lungo la linea laterale. Per fortuna il portoghese ha saputo esprimersi anche in attacco e le sue scalate hanno fatto male all’Arsenal, con un bel tiro sul palo e alcune azioni interessanti.

Vitina: Che il piccolo portoghese sembra lontano dai suoi migliori livelli in questo momento, come nella prima partita contro il Girona (1-0). Cerca di imporre il suo tocco tecnico al gioco parigino ma non ci riesce affatto, schiacciato fisicamente dagli avversari che riescono a soffocarlo, a differenza della scorsa stagione. Vitinha ha provato a mettere il piede sulla palla, a dare il ritmo e a dirigere la sua squadra, non ci è riuscito e ha offerto una prestazione preoccupante sotto tutti gli aspetti.

Fabiano Ruiz lo ha sostituito e lui ha provato a giocare più veloce, senza riuscire davvero, nonostante tutto, ad aggiungere altro alla costruzione del gioco. Uno sciopero interessante, ma anche un avvertimento evitabile.

Zaire-Emery: Il giovane centrocampista è stato uno dei pochi ad entrare velocemente in partita ed è stato praticamente l’unico a non farsi dominare atleticamente e nei duelli nel primo periodo. Non è stato sufficiente per salvare la sua squadra, ma questo risponditore è stato assolutamente necessario e almeno ha impedito all’Arsenal di battere quel lato del campo. Nella ripresa ha continuato il suo lavoro di indebolimento a centrocampo ma, in compenso, ha avuto più difficoltà ad essere rilevante nell’uso della palla mentre la sua squadra spingeva e si avvicinava alla porta avversaria.

João Neves: In un ruolo da staffettista sinistro che a volte difendeva l’asse un po’ più in alto nel primo tempo, il piccolo portoghese è stato completamente sopraffatto nel primo tempo: spesso cancellato nel pressing e tardi ad aiutare Nuno Mendes, totalmente dominato nel impatto quando la sua squadra ha provato a ripartire dalle retrovie, non ha avuto alcuna influenza in questo ruolo. Il suo finale di gara davanti alla difesa è stato, invece, più riuscito, con una migliore regia e qualche pallone recuperato. In una partita dai forti connotati atletici non ha comunque risposto a dubbi su questo punto.

Dotato: Alla fine è stato lui ad avere la pesante responsabilità di sostituire Ousmane Dembélé e la sorpresa dello chef è generalmente mancata. Ad eccezione di un buon passaggio di Hakimi, Doué non ha mai saputo posizionarsi in attacco per ferire o pesare sul gioco parigino. A 19 anni e al suo primo esordio in Champions League, è apparso davvero tenerissimo nel duello, come quello perso contro Trossard sul primo gol. Il passo era troppo alto.

Città di Muani lo ha sostituito, ha portato una certa presenza sull’asse dell’attacco, come una bella svolta in contropiede, ma i suoi limiti tecnici e la sua mancanza di spontaneità sotto porta lo hanno limitato troppo per poter riavviare la sua squadra.

Lee: Posizionato ancora una volta in un punto falso, il sudcoreano non ha mai veramente sfidato il formidabile centrale di difesa avversario, se non pressandolo, e ha sfruttato molte occasioni per toccare la palla e ordinare gli attacchi parigini, cosa che gli ha permesso di lanciare alcuni contropiedi. in senso buono. Ma in un secondo periodo in cui il Paris ha giocato più in alto, ha avuto più difficoltà a reggere anche se era più vicino alla porta avversaria, ad eccezione di un tiro fluttuante ben sentito, e anche il suo finale di partita a destra è insignificante. I suoi calci piazzati, però, sono stati piuttosto ben presi, con due buoni corner verso Neves.

Barcola: Atteso alla sua sinistra, ha comunque vissuto un inizio di partita molto complicato, con il Paris che lo ha cercato in situazioni complicate dove è stato divorato da Timber. Un po’ meglio dopo mezz’ora di gioco, è ancora troppo spettatore sul primo palo sulla punizione del 2-0 e, nonostante alcune azioni interessanti in combinazione con i compagni, le sue difficoltà nell’uno contro uno -uno è stato visibile per tutta la serata. Ma anche le circostanze in cui si ritrova a duellare contro i difensori raramente sono molto buone. Deve fare di più, ma deve anche essere servito meglio.

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