Cosa è successo agli ex collaboratori di Macky Sall?

Cosa è successo agli ex collaboratori di Macky Sall?
Cosa è successo agli ex collaboratori di Macky Sall?
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Dalle elezioni presidenziali del marzo 2024, che hanno segnato una svolta decisiva per il regime del presidente Macky Sall, un’ondata di ritiro ha colpito i suoi ex collaboratori. Coloro che occupavano posizioni strategiche nel governo, nelle istituzioni e nell’Assemblea nazionale sembrano essere scomparsi dai radar. Lontano dai riflettori, queste figure politiche e amministrative, un tempo onnipresenti, hanno preso nuove direzioni, spesso al di fuori della sfera pubblica. Mentre alcuni continuano a posizionarsi nel mondo politico, altri si dedicano ai propri affari personali o ritornano alle loro professioni originarie. il quotidiano L’Observateur ha indagato sulle diverse carriere di queste personalità.

Matar Ba: Tra il municipio di Fatick e la lotta al doping

L’ex ministro dello Sport, Matar Ba, ha visto la sua carriera ministeriale terminare nel 2022 dopo il suo licenziamento dal governo. Da allora il politico è in qualche modo scomparso dai riflettori dei media. Tuttavia, non ha perso la sua influenza, impegnato nelle sue funzioni di sindaco di Fatick e di presidenza della Conferenza degli Stati parte per la lotta al doping nello sport, un’organizzazione internazionale che riunisce 204 paesi. Sebbene sia rimasta all’ombra del potere centrale, Matar Ba conserva un posto di primo piano nel campo dello sport e della governance locale.

“Sono concentrato sulla gestione del mio municipio e sulle mie responsabilità internazionali. In politica ho fatto un passo indietro, ma questo non significa che ho abbandonato le mie convinzioni”, ha spiegato. Sul piano politico si è mostrato cauto, optando per una riflessione approfondita prima di intraprendere nuove iniziative.

Abdoulaye Baldé: L’imprenditore internazionale

Per Abdoulaye Baldé, ex direttore generale dell’APIX (Agenzia per la promozione degli investimenti e delle grandi opere), l’uscita dalla scena politica è stata sinonimo di riconversione. Dopo aver lasciato il governo, ha lanciato la propria azienda internazionale nel campo degli investimenti e dell’intermediazione finanziaria. «Lavoro con i paesi del Golfo e con altri paesi partner», confida, pur continuando a dirigere il suo partito, l’Unione dei Centristi del Senegal (UCS). Anche se la politica resta un campo che non ha abbandonato del tutto, si concentra soprattutto sulle sue nuove imprese.

Sophie Gladima: Ritorno alle origini e impegno ambientale

Ex ministro del Petrolio e sindaco di Joal, Sophie Gladima ha fatto un deciso ritorno nel mondo accademico e ambientale. Insegnante di formazione e geofisica di professione, ha ripreso le lezioni all’Università Cheikh Anta Diop di Dakar dopo diversi anni di assenza. Si concentra inoltre sulla tutela dell’ambiente, in particolare sulla gestione delle zone umide e sulla lotta contro l’inquinamento provocato dai prodotti petroliferi. «Sono pronta a collaborare per la tutela delle zone costiere e il mantenimento delle ragazze negli ambiti scientifici», spiega. Sebbene abbia fatto un passo indietro a livello politico, sta valutando iniziative future per sostenere il regime in vigore.

Pape Sagna Mbaye: Ritorno alle radici marittime

Pape Sagna Mbaye, ex ministro della Pesca e membro dell’Alleanza delle Forze per il Progresso (AFP), non ha lasciato il mondo del mare. Ha ripreso l’attività di perito marittimo, gestendo una ditta specializzata. Politicamente resta fedele al suo partito e non cede alle lusinghe della transumanza. «Devi restare fedele al tuo partito, anche quando cambia il potere», dichiara, mostrandosi fermo nelle sue convinzioni.

Aliou Sow: Università, famiglia e politica

Aliou Sow, ex ministro della Cultura, è tornato al suo posto all’Università Cheikh Anta Diop, dove tuttora insegna. Continua a lavorare sulle sue ricerche e supervisiona le tesi. “La politica non è una professione, ma un impegno. Non ho intenzione di ritirarmi dalla politica a 50 anni”, dice. Aliou Sow dedica più tempo anche alla famiglia e alle figlie, un aspetto della sua vita che non ha potuto coltivare durante i suoi anni di ministero.

Awa Gueye: Imprenditoria femminile

L’ex primo vicepresidente dell’Assemblea nazionale, Awa Gueye, ha scelto di dedicarsi all’imprenditorialità. Dopo aver ricoperto incarichi politici e amministrativi, ha investito nel settore dell’allevamento e ha lanciato un movimento politico chiamato “And watu askan wi”. “L’APR è alle mie spalle, ma rimango coinvolta nella politica in modo indipendente”, ha chiarito, segnalando il suo ritiro dall’APR pur rimanendo attiva nei dibattiti politici.

Abdoulaye Seydou Sow: calcio e impegno locale

Ex ministro dell’Urbanistica, Abdoulaye Seydou Sow è oggi sindaco di Kaffrine e vicepresidente della Federcalcio senegalese. Continua a gestire la sua squadra di calcio assumendo responsabilità a livello locale. «Lavoro per realizzare progetti nella mia città, pur restando coinvolto nel calcio», spiega. Politica e sport si incrociano nella sua vita, ma rimane fedele al suo partito, l’APR.

Mamadou Talla: un ritorno alle origini

Mamadou Talla, ex ministro dell’Istruzione nazionale e delle comunità territoriali, si dedica ora al suo comune di Sinthiou Bamambé-Banadji, di cui è sindaco. Sta valutando progetti per la formazione professionale e l’integrazione dei giovani. «Continuo a investire nello sviluppo locale, pur restando fedele all’APR», afferma, sottolineando l’importanza di un posizionamento ponderato all’opposizione.

Io Antoine Mbengue: la toga da avvocato

Me Antoine Mbengue, ex ministro dei trasporti aerei, è tornato rapidamente al suo studio legale dopo aver lasciato il governo. «Di professione faccio l’avvocato e ho ripreso subito la mia attività», spiega. Prosegue anche il suo impegno politico all’interno dell’APR, anche se la sua attività principale resta quella giuridica. “Sono ancora al servizio del partito, ma il ruolo di avvocato resta la mia vocazione primaria”.

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