In Marocco, dove l’omosessualità è illegale, anche se tollerata, il coming out non è un concetto che pratichiamo abitualmente. L’omosessualità è vissuta nel segreto. Nella paura anche, quella di vedere scoperto il proprio segreto, di essere rifiutato da chi gli sta vicino, di essere vittima di violenza, sottoposta alla vendetta popolare… L’omosessualità non è una scelta che facciamo, perché se quella fosse la In tal caso, sarebbero molte le persone che preferirebbero evitare una vita particolarmente difficile, posta sotto il sigillo dell’illegalità e della perversione agli occhi degli altri.
Alcuni, però, osano rompere il silenzio che affligge questo argomento, come lo scrittore Abdellah Taïa che, attraverso i suoi commoventi romanzi, testimonia la realtà di questa comunità in Marocco. La sua scrittura liberatrice è salvifica in più di un modo per coloro che vivono nell’ombra e che si disumanizzano rapidamente, fingendo di dimenticare di essere il figlio, il fratello, la sorella, la figlia di qualcuno, quando non sono anche coniugi o genitori, rinchiusi in un’unione eterosessuale per mantenere le apparenze.
È un argomento di cui preferiamo non parlare, che accantoniamo come un “problema” per il quale non abbiamo soluzione. Recentemente, però, questo “argomento” è diventato un trend sui social network da quando ha deciso di entrare in scena l’influencer transessuale Sofia Taloni, che dalla Turchia ha inondato il web di video tanto vuoti quanto virulenti. Così, dopo aver fatto della trasformazione fisica in donna il suo mestiere, ha deciso di ritornare “alla sua vera natura”, riprendendo il suo nome iniziale di Naoufel Moussa e facendo volare le sue protesi mammarie ed extension, il tutto documentato da una grande operazione di comunicazione. Sui social è stato difficile sfuggire in questi giorni ai video, alle live, a quelli veri postati in maniera quasi frenetica per illustrare il ritorno alla normalità dell’ex Sofia Taloni.
Perché no, ci dici? Dopotutto ha tutto il diritto di diventare di nuovo un uomo. Certamente, ma il tema non è lì. Ciò che ci disturba profondamente è la strumentalizzazione di questo argomento da parte di colei che, al di là del suo genere, resta soprattutto un uomo d’affari (donna) senza fede né legge, che non aveva esitato, qualche anno fa, a incoraggiare la sua comunità di seguaci di impegnarsi in una vera e propria caccia ai gay in Marocco, rivelando i nomi degli omosessuali, i loro dati privati per meglio “aiutarli”, ci ha poi spiegato in un puzzolente mea culpa senso di colpa, per sfuggire alla menzogna e all’ipocrisia sociale, mentre questa operazione di pulizia profondamente omofobica era stata all’origine di diversi casi di suicidio.
Così, dietro le immagini che lo mostrano oggi vestito con un nuovo taglio di capelli più maschile, in lacrime, avvolto in una bandiera del Marocco come in un mantello che lo proteggerebbe, mentre i suoi cari lo ricoprono di benedizioni, i membri della sua comunità di followers che le chiedono perdono per le sue “offese” e i suoi “oltraggi”, in una cacofonia di daqqa marrakchia, douâas e inno nazionale, Sofia Taloni (ri)diventa Naoufel Moussa stava infatti inaugurando il suo nuovissimo centro estetico a Türkiye.
Un intervento orchestrato sotto forma di confessioni intime per venderci meglio servizi che vanno dalle faccette dentali per un sorriso ultra luminoso, alla depilazione laser o, per chiudere il cerchio, alla rimozione gratuita di protesi mammarie per chi come lui, avrebbe ottenuto perduti per strada, e vorrebbero ritornare sulla retta via, quella della loro “vera” natura, quella della dignità, della religione e del benpensare.
Se servisse ancora un esempio per illustrare la deriva dei social network e il pericoloso pendio su cui portano una parte della società, che si nutre di contenuti vuoti di significato, ma pieni di odio e di violenza gratuita, inconsapevole del fatto che quando è gratis, noi siamo il prodotto.