Giovedì scorso, nella vetrina di JA Moisan in rue Saint-Jean, sono stati affissi manifesti che annunciavano una vendita di liquidazione.
Un primo passo verso la chiusura del più antico negozio di alimentari del Nord America.
“È una decisione molto difficile da prendere, ma doveva essere presa”, afferma Donna Willett, comproprietaria dell’azienda centenaria.
“Accumuliamo debiti anno dopo anno. Il volume non c’è. I costi sono in continuo aumento, comprese le tasse comunali che in quattro anni sono raddoppiate», spiega in un’intervista a Il sole.
Quest’ultima ha acquisito insieme al socio lo storico palazzo nel 2019.
Negli anni successivi la redditività della salumeria fu messa alla prova, racconta la signora Willett, che investì diversi milioni nella ristrutturazione dell’edificio.
Il numero di passeggeri non ha mai raggiunto il livello previsto in quattro anni.
Per spiegare il declino del piccolo negozio di alimentari, il commerciante della Gaspésie fa riferimento alla forte concorrenza alimentare nel settore.
Aggiunge inoltre che l’interesse per i prodotti di qualità sta diminuendo, mentre i consumatori sono più “cauti” quando si tratta di allentare i cordoni della borsa.
“La gente del quartiere non viene a fare acquisti da JA Moisan. Diventa un attaccamento emotivo. La gente viene e scatta foto. Ci dicono quanto è bello. Ma non è questo che paga i conti”, dice.
Alla ricerca di un acquirente
L’istituto di rue Saint-Jean rischia di fallire entro la fine di gennaio.
Nel frattempo Donna Willett si è rivolta al Quebec Business Transfer Centre per trovare un acquirente per i locali. Due interessati hanno sempre la mano alzata, confida.
Tuttavia, non è impossibile che lo scopo degli spazi commerciali cambi.
Per rilanciare l’indirizzo dovranno essere attuati cambiamenti “drastici”, ne è convinto il comproprietario.
“Comprare per fare quello che ho fatto io e quello che hanno fatto altri proprietari prima di me, non è più sufficiente”, dice la donna che punta su un’offerta che piace sia ai turisti che ai residenti del quartiere.
“Ciò che spesso ci viene chiesto sono pasti preparati”, esemplifica.
L’imprenditrice intende restare a capo della locanda e del negozio di abbigliamento Patagonia, che condividono lo stesso edificio. Terrà anche le chiavi dell’edificio.