Tra il 2023 e il 2024, il bilancio consuntivo della Borgogna-Franca Contea in termini di presenze turistiche è di -2,5% in pernottamenti (ovvero 200.000 in meno).
Una tendenza che si ritrova a livello nazionale, visto che la Francia ha registrato un calo del 2%. Soltanto la Corsica e la Provenza-Alpi-Costa Azzurra hanno registrato un aumento di presenze quest’estate. Da aprile a settembre 2024, le 1.200 strutture ricettive collettive della regione hanno accolto 4,5 milioni di turisti, per un totale di 8,2 milioni di pernottamenti, cifre certamente inferiori a quelle del 2023, ma che comunque superano quelle del 2019 e 2022.
A livello locale va bene la Côte-d’Or, con 1.200 pernottamenti in più rispetto allo scorso anno, grazie in particolare al passaggio del Tour de France. L’Yonne e il Doubs hanno registrato le flessioni maggiori, con cali del numero di turisti del 6,7 e del 5,1%.
Il ritorno degli americani e dei cinesi
Questo calo di presenze si osserva sia tra i turisti stranieri (-2,8%) che tra quelli francesi (-2,3%). In particolare, quest’anno sono diminuiti i soggiorni degli inglesi nella regione (-15,2%), degli italiani (-5,1%) e dei tedeschi (-3,7%). Quanto agli olandesi, in testa alla classifica dei turisti stranieri che scelgono la Borgogna-Franca Contea per le loro vacanze, quest’estate sono stati di più, ma si sono fermati meno a lungo, con soggiorni di 2,2 giorni in media, contro 2 . 4 nel 2023.
Con 4 milioni di pernottamenti, ovvero 100.000 in meno rispetto al 2023, gli hotel della regione hanno subito le conseguenze di questo calo di presenze. Un calo osservato soprattutto tra i francesi (-3,8%), poiché il numero di pernottamenti dei turisti stranieri è rimasto stabile grazie a cinesi e americani, che privilegiano questo tipo di sistemazione.
Infatti, con un aumento del 117%, i pernottamenti dei turisti cinesi nella regione sono più che raddoppiati e quelli dei turisti provenienti dagli Stati Uniti sono aumentati del 27%.
Francesi o stranieri che fossero, i turisti hanno preferito gli hotel stellati, il cui tasso di occupazione delle camere è stato di circa due terzi durante tutto il periodo estivo, contro la metà delle strutture non classificate.
Campeggi penalizzati dal maltempo
Con un calo di presenze del 20% nei mesi di aprile, giugno e settembre, i campeggi della regione hanno registrato un calo significativo rispetto al 2023. La causa? Un tempo uggioso che ha scoraggiato gli appassionati delle strutture ricettive all’aria aperta. E durante il periodo estivo, i campeggi della regione hanno registrato 3,4 milioni di pernottamenti, ovvero il 2,6% in meno rispetto al 2023. Solo il Giura, dove il campeggio rimane il 1È modalità di ricettività turistica, ha mantenuto cifre di presenze stabili.
Questo calo complessivo si spiega con il calo delle presenze dei turisti stranieri, e in particolare degli olandesi, che rappresentano oltre il 40% della popolazione non residente che predilige questo tipo di sistemazione, che hanno ridotto il numero di pernottamenti in campeggio nel 2024 del 11%.
L’Olanda è ancora in testa
Con un totale di 840.000 pernottamenti durante la stagione estiva 2024, i turisti olandesi sono in testa alla classifica, seguiti dai tedeschi, con 619.000 pernottamenti, e dai belgi (438.000 pernottamenti). Al 4° posto troviamo gli svizzeri, che quest’estate hanno visitato particolarmente i campeggi (+11,2%), poi gli inglesi, che hanno abbandonato gli alberghi (-22% di presenze). Con 72.000 pernottamenti l’Italia è al 6° posto, seguita dagli Stati Uniti (66.000 pernottamenti). Gli spagnoli occupano il penultimo posto della classifica, con 44.000 pernottamenti e un incremento delle presenze turistiche del 7%. Infine, in ultima posizione, i cinesi con i loro 35.000 pernottamenti, che segnano uno spettacolare aumento del 117% rispetto al 2023.
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