Tra promozione dell’inglese e preponderanza del francese, spiega Berrada

Tra promozione dell’inglese e preponderanza del francese, spiega Berrada
Tra promozione dell’inglese e preponderanza del francese, spiega Berrada
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Dopo le questioni sollevate riguardo alla mancanza di una decisione chiara da parte del Marocco sulla lingua di insegnamento e i segnali di un ritorno alla lingua francese a scapito dell’inglese, il Ministro dell’Istruzione Nazionale, della Scuola dell’Infanzia e dello SportMohamed Saad Berradaha indicato che il suo dipartimento aveva preso “alcune misure volte a riequilibrare l’insegnamento delle lingue, nazionali o straniere, in coerenza con la tabella di marcia per la riforma del sistema educativo 2022-2026 ».

Questa dichiarazione è stata fatta in risposta a un’interrogazione scritta del deputato Ahmed Abbadi, membro del Gruppo parlamentare per il progresso e il socialismo (PPS) alla Camera dei rappresentanti. La domanda riguardava le difficoltà legate all “mancanza di chiarezza sulla scelta delle lingue di insegnamento”. Ha criticato l’incapacità del Ministero di decidere su questa questione cruciale e ha denunciato la decisione di revocare l’impegno relativo all’introduzione rafforzata dell’inglese a vantaggio del francese, a causa degli accordi firmati con l’Agenzia francese. sviluppo (AFD).

Secondo il ministro, le misure adottate dal ministero hanno fissato tre obiettivi principali, vale a dire il rafforzamento delle competenze di base degli studenti, la riduzione dell’abbandono scolastico e la promozione dei valori della cittadinanza. Questi sforzi includono una revisione completa dei programmi scolastici e un miglioramento dei metodi di insegnamento per garantire una migliore competenza linguistica.

La legge quadro 17-51, che guida questa riforma, sottolinea l’importanza della pluralità e dell’alternanza linguistica. Questo approccio mira a diversificare le lingue di insegnamento, integrando le due lingue ufficiali del Paese, l’arabo e l’amazigh, e rafforzando al contempo l’acquisizione di almeno due lingue straniere. L’obiettivo è quello di consentire a ciascun diplomato di padroneggiare queste lingue, garantendo così la coerenza didattica tra i diversi cicli scolastici.

Nell’ambito della partnership con l’AFD, il ministro ha annunciato la firma di un accordo di finanziamento per sostenere la tabella di marcia 2022/26. Questo accordo, della durata di cinque anni, mira a migliorare le competenze linguistiche di studenti e insegnanti, in particolare negli istituti pilota. Questo programma consentirà inoltre, secondo il ministro, di lottare contro l’abbandono scolastico rafforzando le basi linguistiche degli studenti.

Il ministero sta lavorando anche per introdurre gradualmente l’inglese nelle scuole. Questa riforma, che inizia con il ciclo universitario, prevede la generalizzazione dell’insegnamento dell’inglese a tutti i livelli universitari. Si stanno sviluppando nuovi programmi di studio e strumenti educativi adattati per supportare questa trasformazione.

A livello primario, all’inizio dell’anno scolastico 2023-2024 è stata avviata una fase sperimentale. L’inglese viene ora insegnato in prima media in 26 istituti della regione di Casablanca-Settat, un’iniziativa che potrebbe estendersi ad altre regioni se i risultati si dimostreranno conclusivi.

Per quanto riguarda Amazigh, il ministro ha sottolineato che il suo insegnamento sarà progressivamente generalizzato in tutte le scuole primarie, comprese le dipendenze. Si prevede che la copertura raggiungerà il 50% degli istituti entro l’anno scolastico 2025-2026.

Inoltre, vengono messe a disposizione piattaforme digitali per facilitare l’apprendimento delle lingue. Così Altissia è dedicata al francese e all’inglese, Alef all’arabo, mentre per Amazigh è in fase di sviluppo una nuova piattaforma.

Ma la domanda posta dall’on. Abbadi ha messo in luce anche le contraddizioni percepite nelle scelte strategiche del ministero. Ha ricordato che nel marzo 2024 il Marocco ha firmato due accordi con l’AFD, un prestito di 130 milioni di euro e una sovvenzione di 4,7 milioni di euro, per finanziare la riforma del sistema educativo. Questi accordi, conclusi in occasione della Giornata internazionale della lingua francese, sollevano interrogativi sulla reale volontà di diversificare le lingue di insegnamento.

Secondo il deputato, queste iniziative sembrano rafforzare la preminenza della lingua francese, a scapito dei precedenti impegni volti a introdurre l’inglese come lingua principale per l’insegnamento delle materie scientifiche nelle scuole superiori entro il 2030. Tale orientamento, ha- aggiunto, va contro gli obiettivi del Patto nazionale per l’istruzione e la formazione nonché della legge quadro, che sostengono un approccio equilibrato e multilingue.

Di fronte a queste critiche, il Ministero dell’Istruzione Nazionale è chiamato a chiarire la propria visione linguistica per soddisfare le aspettative dei cittadini e allineare le proprie azioni con le ambizioni di riforma espresse nei quadri strategici nazionali.

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