ANKARA (Reuters) – Il ministro degli Esteri turco ha dichiarato domenica, durante una visita a Damasco, che non c'è posto per i curdi siriani nella nuova organizzazione politica del paese dopo la caduta di Bashar al Assad.
Parlando insieme al nuovo leader siriano Ahmed al-Sharaa, Hakan Fidan ha affermato che le nuove autorità di Damasco hanno espresso la disponibilità a trattare con i prigionieri del gruppo Stato islamico detenuti nel nord-est della Siria dalle Forze democratiche siriane (FDS) a larga maggioranza curda, sostenute dai paesi occidentali.
La punta di diamante dell'FDS è costituita dalle milizie curde dell'YPG, emanazione del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK) che da decenni combatte le autorità turche e che è considerata un'organizzazione terroristica da Ankara ma anche dagli Stati Uniti e dal Unione Europea.
La Turchia ha sempre rifiutato di permettere alle YPG di svolgere un ruolo politico in Siria e ancor più di ottenere una forma di autonomia, cosa che ha motivato il suo sostegno militare ad alcuni gruppi ribelli islamici siriani che continuano a combattere i curdi in diverse città del nord Siria.
Hakan Fidan ha espresso fiducia nel fatto che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump ritirerà le truppe statunitensi dalla Siria dopo il suo insediamento tra un mese e romperà la partnership tra Washington e le SDF.
Ha inoltre invitato la comunità internazionale a revocare immediatamente le sanzioni imposte alla Siria durante l'era di Bashar al Assad per consentire la ricostruzione del Paese.
(Scritto da Tuvan Gumrukcu ad Ankara, versione francese Tangi Salaün)
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