Le aziende americane si dicono preoccupate per un rimbalzo dell’inflazione, dovuto in particolare all’aumento generalizzato dei dazi doganali annunciato da Donald Trump, ma sono comunque ottimiste per i mesi a venire, secondo un sondaggio pubblicato mercoledì dalla Fed.
• Leggi anche: Dazi doganali al 25%: il Quebec si prepara a “evitare di partire con paura”
• Leggi anche: Il Canada viene annesso agli Stati Uniti? Una bella battuta su Trump secondo Ottawa
• Leggi anche: Il primo faccia a faccia tra Trudeau e Trump in un contesto di tensione commerciale
“Le imprese in diverse regioni hanno indicato che le tariffe rappresentano un significativo rischio al rialzo per l’inflazione”, ha affermato la Banca Centrale degli Stati Uniti nel suo Beige Book, un sondaggio tra funzionari aziendali condotto tra la fine di ottobre e la metà di novembre.
Donald Trump, durante il suo primo mandato, ha fatto dell’aumento dei dazi la spina dorsale della sua politica commerciale.
Per il suo ritorno alla Casa Bianca ha già promesso dazi doganali del 25% contro Canada e Messico, teoricamente protetti da un accordo di libero scambio.
Si prevede quindi un aumento dei prezzi di molti prodotti importati.
Così, nella regione manifatturiera di Filadelfia (Pennsylvania), “molte aziende esprimono preoccupazione per gli effetti inflazionistici di eventuali dazi doganali”, sottolinea la Fed.
E, nella regione di Saint-Louis (Missouri), “le aziende stanno aumentando le loro scorte in previsione di potenziali dazi doganali sulle importazioni”, si precisa ulteriormente.
L’inflazione è rimbalzata in ottobre, al 2,3% su un anno, contro il 2,1% di settembre, secondo l’indice PCE, favorito dalla Fed, che vuole ridurre al 2%.
“Molte aziende […] hanno notato un ulteriore aumento della sensibilità ai prezzi tra i consumatori, così come diverse segnalazioni di una maggiore sensibilità alla qualità.
Nonostante ciò, e “anche se la crescita dell’attività economica è stata generalmente debole, le aspettative di crescita sono aumentate moderatamente nella maggior parte delle aree geografiche e dei settori”, rileva inoltre il “Libro Beige”.
Gli intervistati “hanno espresso ottimismo circa un aumento della domanda nei prossimi mesi”, si precisa.