Drome. Il lupo perde il suo status di specie “rigorosamente protetta”, reagisce il Dipartimento

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Agenzia Stampa APEI

Pubblicato il

4 dicembre 2024 alle 16:54

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Se alcuni, in particolare scienziati e ONG, considerano la decisione come un grave passo indietro, essa è stata accolta con soddisfazione dal Dipartimento della Drôme e dagli altri sette dipartimenti alpini (Alta Savoia, Savoia, Isère, Hautes-Alpes, Alpes-de -Alta Provenza, Alpi Marittime, Vaucluse), considerati i danni arrecati alle mandrie.

Riunito martedì 3 dicembre a Strasburgo, il comitato permanente della Convenzione di Berna, trattato di riferimento per la protezione della fauna e della flora europea firmato nel 1979, ha approvato l’abbassamento del livello di protezione del lupo, specie “strettamente protetta” a “protetto”.

“Regolazione più efficace della popolazione di lupini”

Il Dipartimento della Drôme, su iniziativa di una mobilitazione congiunta degli otto Dipartimenti dell’arco alpino per la protezione della pastorizia, ha reagito a questo annuncio attraverso la voce della sua presidente Marie-Pierre Mouton:

Il comitato permanente della Convenzione di Berna ha votato con un voto massiccio a favore della riduzione del livello di protezione dei lupi. Con questa decisione lo status di protezione della specie Canis lupus diventa quello di specie “protetta” e non più di specie “strettamente protetta”. I presidenti degli otto Dipartimenti della Regione alpina avevano rilanciato attivamente questa richiesta nei mesi scorsi. Accogliamo con favore questo passo necessario, che consentirà una migliore protezione delle mandrie attraverso una regolamentazione più efficace della popolazione di lupini.

Marie-Pierre Mouton
Presidente del Dipartimento della Drôme
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I Dipartimenti alpini chiedono ora “l’istituzione di una gestione semplificata delle procedure di difesa durante gli attacchi del lupo”.

Di fronte all’accumularsi dei danni arrecati alle mandrie, le comunità alpine ribadiscono anche la richiesta di un censimento della popolazione di lupini mediante la tecnica dell’ululato provocato: “Manteniamo inoltre la richiesta di poter sperimentare un metodo di conteggio che ci consenta di valutare con precisione la popolazione di lupi nei nostri massicci. »

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