Benché dipendenti dello Stato, gli agenti di polizia bernesi presto potranno sedere nel parlamento cantonale, a condizione che non ricoprano posizioni dirigenziali di alto livello. La mozione lanciata dal deputato Patrick Freudiger (UDC) è stata accolta con 129 voti favorevoli, 17 contrari e 6 astensioni, riferisce il “Berner Zeitung”.
La legge sul Gran Consiglio, che prevede l’incompatibilità di alcune funzioni cantonali con il mandato supplente, dovrà pertanto essere adeguata di conseguenza. Tuttavia, alcuni hanno espresso preoccupazione riguardo al rispetto della separazione dei poteri.
Nella Svizzera romanda, a Ginevra, gli agenti di polizia possono essere eletti al parlamento cantonale dalla fine degli anni ’90. Attualmente tutti coloro che vi siedono fanno parte del Movimento dei Cittadini di Ginevra (MCG). Come nel Giura, dal 2008 gli agenti friburghesi possono essere supplenti del Gran Consiglio, ad eccezione dei sei membri dello stato maggiore, cioè il comandante della polizia, i capi divisione e i comandanti dei corpi.
A Neuchâtel, invece, la Costituzione vieta a qualsiasi dipendente cantonale di far parte del Gran Consiglio, ad eccezione dei membri del corpo docente. Ciò è stato deciso nel 2000, per paura che le persone esercitassero un potere di supervisione sui propri superiori professionali. Nel Vallese, inoltre, un agente di polizia non è autorizzato a esercitare funzioni pubbliche a livello cantonale o federale, ma può farlo a livello comunale. Gli agenti sono infatti assimilati alle persone assunte dall’amministrazione cantonale.
Nel Canton Vaud, infine, avviene caso per caso. Secondo la legge sul personale, il Consiglio di Stato stabilisce a quali condizioni i dipendenti possono accettare incarichi pubblici, compreso un mandato come supplente del Gran Consiglio. Poi decide l’autorità assumente. Ma al momento non c’è nessun agente di polizia.