Il ministro della Sanità e dell’Azione sociale, dottor Ibrahima Sy, ha lanciato un appello alla mobilitazione collettiva di tutte le parti interessate per raggiungere l’ambizioso obiettivo di eliminare l’HIV/AIDS entro il 2030. Questa dichiarazione è stata fatta durante la cerimonia di apertura delle Giornate scientifiche sull’AIDS, tenutasi presso il Centro Congressi Internazionale Abdou Diouf di Diamniadio (CICAD).
Intervenendo sul tema “Verso l’eliminazione dell’AIDS: integrazione, innovazione, impatto”, il ministro ha sottolineato che questa lotta richiede la sinergia degli sforzi del governo, delle ONG, dei partner tecnici e finanziari, dei ricercatori, dei professionisti della salute e delle comunità. “Eliminare l’AIDS non significa solo ridurre la prevalenza del virus, ma anche garantire l’accesso universale alla prevenzione, ai test e alle cure”, ha affermato.
Ha ricordato che il Piano strategico nazionale (2023-2030), sviluppato sotto il coordinamento del Consiglio nazionale per la lotta contro l’AIDS (CNLS), incarna un approccio multisettoriale integrato per combattere l’HIV/AIDS, la tubercolosi, l’epatite virale e le infezioni sessualmente trasmissibili (IST).
L’integrazione dei servizi sanitari resta un pilastro essenziale di questa strategia. Il ministro ha insistito sull’importanza di rafforzare il sistema sanitario per fornire un’assistenza completa, ridurre lo stigma e promuovere un accesso inclusivo ai servizi. “Un sistema sanitario integrato garantisce un percorso di cura continuo, riducendo le barriere e le discriminazioni”, ha affermato.
Il dottor Ibrahima Sy ha inoltre sottolineato il ruolo cruciale dell’innovazione nell’affrontare le sfide persistenti nella lotta contro l’HIV/AIDS. Tra i progressi citati figurano: gli autotest dell’HIV, che facilitano il rilevamento precoce, discreto e accessibile. Profilassi pre-esposizione (PrEP), un metodo efficace per proteggere le popolazioni più a rischio. Collaborazioni tecnologiche, comprese applicazioni digitali per sensibilizzare ed educare le popolazioni.
Il ministro ha sottolineato che l’innovazione, oltre a introdurre nuovi strumenti, deve integrare il feedback degli esperti e delle comunità per soddisfare i bisogni reali della popolazione.
Il ministro ha insistito sulla valutazione degli sforzi utilizzando indicatori di sanità pubblica. Per lui non si tratta solo di ridurre le nuove infezioni, ma anche di migliorare la qualità della vita delle persone che vivono con l’HIV e di garantire un accesso equo alle cure.
“Queste Giornate scientifiche sull’AIDS rappresentano una piattaforma per scambiare, innovare e integrare le prospettive delle principali parti interessate al fine di rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione”, ha concluso.