Gnaoua Festival: 25 anni di condivisione musicale a Essaouira

Gnaoua Festival: 25 anni di condivisione musicale a Essaouira
Gnaoua Festival: 25 anni di condivisione musicale a Essaouira
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È a Essaouira, questa ammaliante città spazzata dai venti dell’Atlantico, che ogni anno risuona un festival unico nel suo genere: lo Gnaoua e il World Music Festival. Quest’anno ricorre il suo anniversario d’argento, venticinque anni di una vibrante celebrazione in cui la musica diventa il linguaggio universale del ricongiungimento e della scoperta.

Per il suo 25° anniversario, il Festival Gnaoua è rimasto fedele alle buone vecchie abitudini, a cominciare dall’ormai imperdibile sfilata delle truppe Gnaoua, che segna l’inizio dei festeggiamenti. Decine di troupe, ognuna con i propri suoni distinti e accattivanti, sfilano una dopo l’altra per le tortuose strade della medina, acclamate da un pubblico affascinato.

I mâalem, maestri musicisti della tradizione Gnaoua, sono al centro di questo entusiasmo, essendo diventati figure emblematiche del festival, apprezzati tanto per il loro talento quanto per il loro carisma. Man mano che le esibizioni si susseguono, il pubblico si entusiasma, vibrando al ritmo dei canti e dei balli.

I mâalem, star ormai riconosciute a livello internazionale, sono circondati da ammiratori che timidamente si avvicinano a loro per una foto, aprendo così un momento di festa personale nel cuore del fermento collettivo. Per molti, immortalare un momento con questi rinomati musicisti diventa un ricordo prezioso, simbolo della loro immersione nella magia del Festival Gnaoua.

Un sogno diventato realtà
Una volta terminata la sfilata, tocca agli illustri ospiti e agli organizzatori entrare dalla porta Bab el-Sebâa. Il Consigliere del Re e presidente fondatore dell’Associazione Essaouira-Mogador, André Azoulay, il Ministro della Gioventù, della Cultura e della Comunicazione, Mohamed Mehdi Bensaid, l’ex capo del governo spagnolo, José Luis Rodriguez Zapatero, così come il regista e produttore del festival, Neila Tazi, tra gli altri, si fermano a salutare uno ad uno gli artisti che animeranno la Cité des Alizés per due giorni non-stop.

Intervenendo in questa occasione, Bensaid ha sottolineato che il Festival Gnaoua di Essaouira, che continua a guadagnare notorietà, ha dato una dinamica positiva a questa città millenaria, trasformandosi da città turistica a città culturale per eccellenza che promuove la diversità e l’interculturalità. dialogo. Un concerto memorabile seguirà questa sfilata che riunirà musicisti e ballerini provenienti da Marocco, Brasile, Spagna e Costa d’Avorio. Il concerto orchestrato dal grande mâalem Hassan Boussou e Moulay Tayeb Dehbi, insieme a Ilê Aiyê, è stata l’occasione per riunire per la prima volta tre generi musicali classificati nella lista del patrimonio culturale immateriale dell’UNESCO, ovvero gnaoua, flamenco e zaouli.

Per rappresentare la Spagna, il ballerino e coreografo Niño de los reyes ha deliziato il pubblico con il suo “zapateado”. In una dichiarazione a Les Inspirations ÉCO, il ballerino spagnolo ci ha confidato di “aver realizzato uno dei suoi sogni”. “Sono venuto l’anno scorso come turista a Essaouira e sono rimasto affascinato dal festival, dalla mescolanza di culture, dalla musica e dal modo in cui tutte le culture si intrecciano naturalmente”, dice, innamorato con sicurezza del Marocco, di Essaouira e la sua festa.

400.000 partecipanti al festival
Niño de los Reyes non è l’unico ad essere rimasto affascinato da questa città. Marie, una francese di La Rochelle, dice che viene da diversi anni appositamente per il festival. “È stato mio marito, nato e cresciuto in Marocco, a farmi conoscere il Festival Gnaoua e, da allora, veniamo ogni anno”, spiega.

Infatti, tra i 400.000 spettatori presenti quest’anno, ci sono i fedeli del festival, ma anche coloro che scoprono per la prima volta questa comunione musicale che trascende i confini, nel cuore stesso della città di Essaouira, dove le vibrazioni antiche e strumenti moderni si mescolano per tessere un tappeto sonoro che inebria i sensi e nutre l’anima. Abitudinari o no, tutti i frequentatori del festival sembrano conquistati dalla programmazione di questa edizione speciale, che riunisce 400 artisti provenienti da 14 paesi diversi, durante ben 53 concerti.

Hamid El Kasri, Abdenbi El Guedari, Abdeslam Alikkane sono alcune delle decine di mâalem che si sono esibiti sul palco durante queste quarantotto ore. Anche diversi artisti internazionali hanno trovato il loro pubblico. Il palestinese Saint Levant, lo spagnolo Buika e l’algerino Labess hanno lasciato il segno nel festival di quest’anno.

“Questa edizione è molto importante, riceviamo grandi artisti ciascuno nel proprio genere musicale e anche i mâalem marocchini si sono impegnati molto per renderla ancora più speciale”, dice la leggenda vivente dell’arte Gnaoua, Hamid El Kasri.

Ma la musica non si è limitata ai palchi e agli spazi dedicati al festival. Ad ogni angolo di strada, in ogni spazio aperto, la musica pulsava come il cuore della città di Essaouira. I ciottoli della medina sono diventati palcoscenici improvvisati per artisti che affascinano un pubblico desideroso di cultura e condivisione. Innegabilmente, il Festival Gnaoua, attraverso i suoi venticinque anni di esistenza, rimane un faro della cultura mondiale, un luogo dove passato e presente si incontrano in accattivante armonia, ricordando a tutti l’importanza di preservare e celebrare i tesori musicali che arricchiscono il nostro umanità.

Faiza Rhoul / Ispirazioni ECO

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