Elezioni legislative: sconfitto alle urne, Emmanuel Macron si tuffa ora nell’ignoto

Elezioni legislative: sconfitto alle urne, Emmanuel Macron si tuffa ora nell’ignoto
Elezioni legislative: sconfitto alle urne, Emmanuel Macron si tuffa ora nell’ignoto
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L’Ensemble pour la République è arrivato solo al terzo posto nel primo turno di votazioni.

Dominato dal Raggruppamento Nazionale (33%), surclassato dal Nuovo Fronte Popolare (28,5%), Insieme per la Repubblica affonda al primo turno delle elezioni legislative (22%), con un’estrema destra ormai alle porte del potere.

“Di fronte al Raduno Nazionale, è giunto il momento di un grande raduno chiaramente democratico e repubblicano per il secondo turno”ha reagito domenica sera Emmanuel Macron, designando ora l’estrema destra come unico avversario.

Michel Crespy: “Macronie sanzionato duramente

Gabriel Attal ha invitato, da parte sua, a non dare alcun voto alla RN. Mentre Édouard Philippe aveva appena mandato in fila i party di Jordan Bardella e Jean-Luc Mélenchon…

Allo stesso tempo, la maggioranza uscente restava ancora attaccata all’idea di una coalizione più ampia per governare il Paese. Un’ipotesi improbabile, secondo il politologo Michel Crespy.

“Non vediamo davvero quali partner potrebbero trovare, sottolinea, se nessun blocco avrà la maggioranza assoluta o si avvicinerà ad essa, resterà la soluzione di un governo tecnico. Bisogna prima aspettare martedì sera, tutto dipenderà dai ritiri, ma oggi Macronie viene sanzionato duramente, ha perso quasi la metà dei voti dal 2022.”

Christophe Barbier: “Macron è diventato il passato di Macronie”

“Le proiezioni lasciano poche speranze alla maggioranza uscenteconcorda Christophe Barbier, editorialista di BFMTV. Ciò che il campo macronista può ottenere è una “maggioranza di blocco”, una squadra incapace di governare ma che impedirebbe alla RN di farlo…”

Se la RN non ottiene la maggioranza assoluta. Ma “Emmanuel Macron è diventato il passato di Macronie. L’ormai ex maggioranza guarda al 2027 e si disgrega inizialmente in più cappelle, in vista delle presidenziali”, Aggiunge.

Alain Duhamel: “Non ha mai cercato di assimilare la prudenza della politica”

Del resto già non esisteva più, domenica sera, nei discorsi della sinistra e del RN. “Infatti, sciogliendo l’Assemblea, Emmanuel Macron ha sciolto soprattutto la maggioranzasottolinea l’editorialista Alain Duhamel. Ha giocato una partita del doppio o niente, pensando che la sinistra sarebbe stata incapace di riunirsi, perché si divideva costantemente. Ma se avesse riflettuto attentamente sui precedenti, si sarebbe reso conto che al momento delle elezioni riesce sempre a trovare un modus vivendi. Ha visto la giusta frammentazione. Pensava che sulle sue due ali ci fosse un tale turbamento da poterne essere il beneficiario, questo è un errore di analisi enorme e si spiega in parte con il fatto che sia in campo economico che internazionale ha grandi capacità, tanto sul piano politico è un principiante che non ha mai cominciato. In nessun momento ha cercato di assimilare le regole e la prudenza della politica”.

L’apprendista stregone che aveva abilmente giocato con le circostanze nel 2017 e nel 2022, facendo esplodere la sinistra, strizzando la destra, per meglio organizzare un faccia a faccia con l’estrema destra, non ha visto, questa volta, la trappola incombente su di lui lui. “Andiamo lì per vincere, il nostro desiderio è cercare la maggioranza”hanno spiegato le persone intorno a lui, poco dopo l’annuncio dello scioglimento.

La granata sbloccata

Lunedì 10 giugno, mentre la maggioranza si lanciava in un salvataggio generale, mentre i trituracarte si preparavano ad entrare in azione nei ministeri, Emmanuel Macron esultava ancora per questo nuovo scherzo giocato alla classe politica: “Ho lanciato la mia granata alle loro gambe, ora vedremo come si comporteranno”.disse a un grande capo.

Alla fine la granata gli esplose in faccia, gettando il suo campo nell’atmosfera della fine del suo regno, appena due anni dopo la sua rielezione. Sull’orlo del baratro, al punto da sollevare lo spettro di una guerra civile in un momento in cui la Francia sprofonda nell’ignoto.

Dominique Andolfatto: “Fomentare una tale minaccia per spaventare la gente e cercare di influenzare i risultati”

“Alcune elezioni sono state seguite da violenze o movimenti sociali, come nel 1871, 1936 o 2007, ricorda Dominique Andolfatto, docente di scienze politiche, specialista in movimenti sociali. Potremmo temere che i buoni risultati della RN producano gli stessi effetti. Tuttavia, dovremmo promuovere una tale minaccia per spaventare le persone e cercare di influenzare i risultati? Questa è una pratica ipocrita della democrazia”.

Lanciato in uscite polemiche, calato da tutte le parti, il Presidente che ha espresso, la sera del 9 giugno, il suo desiderio di “scegli di scrivere la storia piuttosto che subirla”ora vive il contrario, spettatore impotente di una situazione che, per il momento, gli sfugge completamente.

Un titolo premonitore

In eco a questo premonitore da Time Magazine, 9 novembre 2017: Emmanuel Macron, “il prossimo leader dell’Europa…deve ancora riuscire a guidare la Francia”. Titolo che annunciava una presidenza scossa da crisi e tensioni che l’inquilino dell’Eliseo ha saputo finora superare, ma talvolta ha anche alimentato se stesso, dai “gilet gialli” alle pensioni, compresa la riforma dell’assicurazione contro la disoccupazione, finalmente sospesa domenica sera, fino a questo big bang politico dagli effetti devastanti.

“Tutto questo apre prospettive che non pensavo di sperimentare nel corso della mia vita professionale”, confida Alain Duhamel. “Stiamo entrando in un periodo di grande instabilità istituzionale”avverte.

“Gli anni a venire, sicuramente, non saranno tranquilli, ma saranno storici!”, aveva predetto Emmanuel Macron, il 24 aprile 2022, la sera della sua rielezione. Non pensava di averlo detto bene.

I personaggi della maggioranza hanno avuto fortune diverse al primo turno: Agnès Pannier-Runacher in difficoltà (Pas-de-Calais), Gabriel Attal (Hauts-de-Seine), Gérald Darmanin (Nord), Yaël Braun-Pivet (Yvelines ), Hervé Berville (Côtes-d’Armor) sono in testa, mentre Élisabeth Borne è seconda dietro alla RN (Calvados). Marc Fesneau (Loir-et-Cher), è qualificato, quasi a pari merito con la RN. Dominique Faure arriva 3°, a Lot-et-Garonne.

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