Il 25 novembre 2024, il mondo commemora la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, un’iniziativa delle Nazioni Unite volta a sensibilizzare e mobilitare contro la violenza di genere. Quest’anno, il programma “#NoExcuse. ALL UNiS” ha evidenziato il tema: “Ogni 11 minuti una donna viene uccisa”.
La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, celebrata ogni 25 novembre, trae origine da un toccante omaggio. Questa data è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1999 per onorare la memoria delle sorelle Mirabal, tre attiviste politiche brutalmente assassinate nel 1960 sotto la dittatura di Rafael Trujillo nella Repubblica Dominicana.
Giornata con un’eredità pesante
La loro lotta per la libertà ha reso questa giornata un simbolo globale di resistenza alla violenza di genere. Da allora, questo evento incarna una mobilitazione universale per rompere il silenzio e lavorare per un mondo in cui ogni donna viva in sicurezza e dignità.
La violenza contro le donne rimane una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e sottostimate. A livello globale, si stima che 736 milioni di donne – quasi una su tre – abbiano subito violenza fisica o sessuale nel corso della loro vita. Secondo l’ONU, questi dati allarmanti sottolineano l’urgenza di un’azione concertata per prevenire e sradicare questa violenza. Di fronte a questa situazione, l’iniziativa globale “UNIT per porre fine alla violenza contro le donne e le ragazze entro il 2030”, lanciata dal Segretario Generale delle Nazioni Unite, chiede una mobilitazione collettiva.
Dal 2008, questo programma ha riunito governi, società civile, giovani, settore privato e media attorno a un obiettivo comune: sradicare la violenza di genere attraverso sforzi di sensibilizzazione, sostegno e condivisione di innovazioni. Mentre alcune nazioni hanno compiuto progressi significativi nella prevenzione e nella repressione della violenza, altre, come il Marocco, stanno ancora lottando per tradurre questi impegni internazionali in realtà tangibili per i loro cittadini.
Rrealtà preoccupante
In Marocco la situazione è altrettanto preoccupante. Secondo il rapporto dell’Alto Commissariato per la Pianificazione (HCP), pubblicato nel 2019, più dell’82,6% delle donne – ovvero otto donne su dieci – hanno subito almeno una forma di violenza nel corso della loro vita. È anche questa una realtà allarmante: solo nei dodici mesi precedenti questo sondaggio, più di 7,6 milioni di donne sono state vittime di atti violenti, in tutti i contesti messi insieme.
Di fronte a questa realtà, il Marocco ha intrapreso diverse iniziative per combattere la violenza contro le donne. La campagna “16 giorni di attivismo contro la violenza di genere” è un esempio notevole, sebbene il suo impatto rimanga limitato. Questa campagna, che si svolgerà dal 25 novembre al 10 dicembre (Giornata dei diritti umani), mira a sensibilizzare l’opinione pubblica e mobilitare gli attori della società civile, le istituzioni pubbliche e i partner internazionali.
Performance culturali e artistiche, attività sportive simbolo di resilienza, nonché spazi aperti di espressione consentono inoltre ai partecipanti di condividere le loro testimonianze e i loro impegni a favore di un mondo senza violenza. Queste azioni simboliche, sebbene importanti, faticano tuttavia a mascherare l’assenza di misure solide per proteggere efficacemente le vittime e punire i loro aggressori.
Nonostante questi sforzi, la risposta dello Stato marocchino alla violenza contro le donne rimane insufficiente, a volte addirittura favorendo una cultura dell’impunità. Le organizzazioni per i diritti umani hanno sottolineato che questa situazione lascia spazio agli autori di violazioni, violenza domestica e molestie sessuali.
Ccultura dell’impunità da combattere
La lotta contro la violenza contro le donne in Marocco richiede una mobilitazione collettiva. È essenziale rafforzare i meccanismi di protezione, garantire un’applicazione rigorosa delle leggi esistenti e promuovere una cultura di uguaglianza e rispetto. Campagne di sensibilizzazione, educazione e coinvolgimento di tutte le parti interessate nella società sono essenziali per creare un ambiente sicuro ed equo per tutte le donne.
In questa Giornata Internazionale, è fondamentale ricordare che ogni azione conta. Insieme possiamo lavorare per un futuro in cui nessuna donna sia vittima di violenza e dove l’uguaglianza e il rispetto siano i pilastri della nostra società.
Il Marocco deve abbandonare le mezze misure e impegnarsi risolutamente nella lotta contro la violenza contro le donne. Ciò richiede una rigorosa applicazione delle leggi esistenti, la creazione di un sistema giudiziario più protettivo e la creazione di infrastrutture adeguate. Lo Stato deve anche rompere i tabù attorno a questi temi riconoscendone pubblicamente la gravità e mobilitando tutte le risorse necessarie.
Questa giornata non è solo un promemoria. È un appello all’azione, un grido d’allarme di fronte a una tragedia che colpisce ogni giorno milioni di donne. Il Marocco deve scegliere: continuare a minimizzare questa piaga oppure assumersi le proprie responsabilità costruendo una società in cui nessuna donna dovrà vivere nella paura. Il silenzio, in questa vicenda, non è altro che complicità.