Durante una denuncia sulla ricorrenza degli incidenti stradali, il primo ministro Ousmane Sonko ha sottolineato lo stato dei veicoli. Tra le misure raccomandate, il capo del governo ha suggerito di rafforzare i controlli tecnici e di vietare l’importazione e l’uso di pneumatici usati non conformi.
Questo intervento di Sonko è avvenuto pochi giorni dopo aver avuto un incidente stradale mentre tornava da una visita a Saint-Louis. Dopo aver fermato il suo convoglio e aver ispezionato l’autobus che si era ribaltato provocando dieci feriti, di cui due in condizioni critiche, ha parlato con l’autista. Quest’ultimo aveva sussurrato all’orecchio del primo ministro il nome del colpevole: “pneumatici usati, incapaci di resistere all’usura della strada”, ricorda L’Observateur nel suo numero di giovedì.
Il quotidiano del Future Media Group ripercorre questo episodio per dimostrare che la diagnosi di Sonko, sollecitata soprattutto dall’autista dell’autobus precipitato sulla strada per Saint-Louis, si rivela credibile. Il quotidiano riporta nell’edizione odierna che in Italia sono state sequestrate 24 tonnellate di pneumatici usati destinati al Senegal.
Il sequestro è stato effettuato martedì scorso a Livorno, città portuale della Toscana. Grazie ad un’operazione congiunta che ha riunito carabinieri del Nucleo ecologico di Grosseto e dogane locali. Il carico, pronto a inondare il mercato senegalese, è stato organizzato in modo anarchico. “I pneumatici, ammucchiati e compressi, portavano i segni di uno stoccaggio imprudente, piegati al punto da danneggiare la loro struttura”, descrive L’Observateur. Un responsabile dell’operazione congiunta, citato dal giornale, ha insistito: “Erano inutilizzabili e rappresentavano una minaccia per la sicurezza stradale”.
La fonte informa che il pot aux roses è stato scoperto grazie a “un segnale ritenuto attendibile” riguardante un carico di 2.142 pneumatici usati; che, “pur essendo classificati come rifiuti speciali”, non rispettavano le direttive di stoccaggio ed esportazione vigenti in Italia.
L’esportatore è un imprenditore italiano attivo nel riciclaggio della plastica, riferisce L’Observateur. Che informa che quest’ultimo “è destinatario di molteplici accuse: gestione illecita e traffico di rifiuti, violazione degli articoli 256 e 259 del testo unico ambientale nonché falsificazione di atti pubblici”.
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