“Se sono i meno responsabili, sono i più esposti e le prime vittime”

“Se sono i meno responsabili, sono i più esposti e le prime vittime”
“Se sono i meno responsabili, sono i più esposti e le prime vittime”
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In un rapporto pubblicato mercoledì 20 novembre, il Difensore dei diritti esorta il governo ad agire sulle ripercussioni del cambiamento climatico sui bambini. “Il fatto è noto: se i bambini sono i meno responsabili del danno ambientale, sono i più esposti e ne sono le prime vittime”insiste Claire Hédon in questo documento pubblicato in occasione della Giornata internazionale dei diritti del bambino.

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“Questi rischi si manifestano in tutti i loro spazi abitativi: nel loro ambiente immediato – la loro casa o luogo di vita –, in tutti i luoghi che li accolgono e negli spazi esterni”aggiunge il rappresentante dell'autorità indipendente. Su scala globale, “oltre il 99% di essi è esposto a un fattore di rischio climatico e ambientale” et “un quarto delle morti di bambini sotto i 5 anni sono direttamente legate a fenomeni di inquinamento”sottolinea MMe Hedon.

Ma nonostante il“urgenza di agire”le politiche pubbliche attuate “non tengono sufficientemente conto della particolare vulnerabilità dei bambini e l’aggravarsi delle conseguenze della crisi ambientale sottolinea il peso crescente che dovranno sopportare le generazioni future”si legge nel rapporto.

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Di fronte a questa constatazione, il Difensore dei diritti invita le autorità pubbliche ad agire in tal senso “garantire ai bambini presenti e alle generazioni future la soddisfazione dei loro bisogni essenziali: respirare, bere e mangiare sano, e vivere in sicurezza in condizioni dignitose e rispettose del loro benessere e della loro salute”.

Fa venti raccomandazioni, tra cui quelle di accelerare la ristrutturazione degli edifici scolastici e di tutti i luoghi che accolgono i bambini o addirittura di generalizzare, all'interno degli ospedali, le consultazioni dedicate all'esposizione prenatale ai pesticidi.

Lo richiede anche l'autorità indipendente “ripensare gli spazi pubblici dal punto di vista dei bambini” ridurre la loro esposizione all'inquinamento, in particolare generalizzando la pedonalizzazione delle zone vicine agli istituti scolastici ed extrascolastici e sviluppando trasporti alternativi all'auto.

Ritiene inoltre necessario pensare ad adattare l'orario scolastico e il calendario delle vacanze scolastiche a tal fine “è meglio tenere conto dei cambiamenti climatici e dei loro effetti differenziati su scala nazionale”.

Il mondo con l'AFP

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