I deputati della France insoumise (LFI) all’Assemblea nazionale hanno annunciato di aver intrapreso un’azione legale per denunciare l’uso del software di riconoscimento facciale Briefcam da parte della polizia francese. Ritengono che questo utilizzo sia una “palese ed evidente violazione della legge sulla protezione dei dati”.
Durante un punto stampa, Aurélien Saintoul, deputato della LFI, ha dichiarato di aver denunciato al pubblico ministero tutti i ministri degli Interni interessati dall’acquisto e dall’utilizzo di Briefcam. Tra i ministri citati figurano Bernard Cazeneuve, Bruno Le Roux, Matthias Fekl, Christophe Castaner e Gérald Darmanin.
Saintoul ha spiegato che il software di riconoscimento facciale è stato integrato nelle forze di sicurezza interne dal 2015. L’utilizzo del software è stato quindi effettuato sotto l’autorità successiva di questi ministri.
Il deputato ha poi aggiunto: “Chiediamo che la giustizia ora esamini questo caso di flagrante ed evidente violazione della legge sulla protezione dei dati”. Aurélien Saintoul aveva già adito l’Assemblea nazionale a nome della LFI.
Un rapporto d’ispezione, commissionato in risposta alle rivelazioni sul sito Disclose, conferma che l’uso della Briefcam da parte della polizia era “fuori dal quadro legale”. Secondo quanto riferito, il software è stato disattivato dopo queste rivelazioni.
Disclose aveva infatti rivelato nel novembre 2023 che Briefcam era stata acquisita e utilizzata illegalmente e segretamente dalle forze dell’ordine francesi dal 2015, senza l’autorizzazione della CNIL.
In Francia, il riconoscimento facciale è autorizzato solo nell’ambito di indagini specifiche, come precisato in una relazione parlamentare dell’aprile 2023. La tecnologia Briefcam, sviluppata da un’azienda israeliana, è utilizzata in tutto il mondo, in particolare in Israele, negli Stati Uniti, Brasile, Taiwan e Singapore, secondo i media Disclose.