massiccio sostegno all’indipendenza del Sahara Occidentale

massiccio sostegno all’indipendenza del Sahara Occidentale
massiccio sostegno all’indipendenza del Sahara Occidentale
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Dimostrazione Sahara Spagna

Migliaia di manifestanti si sono riuniti sabato a Madrid per chiedere l’autodeterminazione del Sahara Occidentale, in un contesto di crescenti tensioni diplomatiche tra Spagna, Marocco e i loro alleati internazionali. Questa mobilitazione storica avviene mentre il PSOE, il partito al governo, si trova ad affrontare divisioni interne sulla questione sahrawi.

Migliaia di attivisti e sostenitori si sono radunati nelle strade della capitale spagnola, su appello del CEAS-Sahara e della FEMAS. I manifestanti si sono sollevati sotto striscioni che proclamavano “Aautodeterminazione del Sahara Occidentale: rispetto delle sentenze della Corte di Giustizia dell’UE “. Il deputato Enrique Santiago di Izquierda Unida si è unito al corteo per denunciare “ complicità » di Madrid con Rabat, evidenziando il “ debito storico e morale » della Spagna nei confronti del popolo sahrawi.

Il Partito socialista spagnolo sta attraversando un periodo di turbolenza interna mentre si avvicina il suo 41° Congresso federale. Il collettivo Socialisti per il Sahara protesta contro l’assenza della questione sahrawi nel documento strategico” Spagna 2030. Un socialismo che avanza“. Sono emersi diversi emendamenti per reintegrare questa questione cruciale nell’agenda politica del partito.

Le questioni internazionali si stanno intensificando

Rischia di riemergere anche il progetto di istituire un consolato americano a Dakhla, eredità dell’amministrazione Trump, rimasta in sospeso sotto la presidenza Biden. Il Fronte Polisario, attraverso il suo delegato Abdullah Arabi, critica questa iniziativa che definisce “ marketing provvisorio »per legittimare l’occupazione marocchina.

Infine, la presenza israeliana si è intensificata dopo la normalizzazione delle relazioni con il Marocco nel 2020. Sofisticati sistemi militari, come i missili SPYDER e Barak, sono stati schierati vicino al confine mauritano. Allo stesso tempo, Dakhla sta emergendo come una destinazione turistica popolare per i visitatori israeliani, mentre si moltiplicano i progetti di energia rinnovabile.

Una responsabilità storica della Spagna

Ex potenza coloniale, la Spagna amministrò questo territorio fino al 1975, anno in cui firmò gli Accordi Tripartiti di Madrid con Marocco e Mauritania, trasferendo di fatto l’amministrazione del Sahara Occidentale senza consultare i Saharawi. Questa decisione, presa in un contesto di declino del regime franchista, segnò l’inizio di un conflitto che continua. La Spagna conserva quindi la responsabilità giuridica e morale nella ricerca di una soluzione equa.

Tuttavia, i governi che si sono succeduti hanno continuato ad adottare posizioni ambigue, oscillando tra la neutralità e le concessioni agli interessi marocchini. Questa inerzia alimenta il risentimento del popolo sahrawi, che vede Madrid come un attore complice dell’occupazione marocchina, in spregio alle risoluzioni delle Nazioni Unite e al diritto all’autodeterminazione. Pertanto, molte voci chiedono alla Spagna di riconoscere pienamente i suoi obblighi storici e di svolgere un ruolo attivo nella risoluzione di questo conflitto.

Di fronte al groviglio degli interessi internazionali, il popolo sahrawi persiste nella sua ricerca di autodeterminazione. I manifestanti hanno insistito sul fatto che una soluzione politica rispettosa del diritto internazionale resta l’unica via per una pace duratura nella regione.

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