Il collegio giudiziario della Regione di Bruxelles Capitale ha reso noto martedì la sua decisione sui ricorsi presentati da diversi candidati contro le elezioni comunali del 13 ottobre. Ed è un colpo di fulmine a Saint-Josse, dove le elezioni vengono invalidate. È emersa una discrepanza significativa tra il numero degli elettori effettivi in un seggio elettorale e quello registrato elettronicamente. La Lista del Sindaco ha otto giorni per presentare ricorso, nel qual caso i Tennodois dovranno votare nuovamente.
“Siamo sollevati da questa decisione che restituisce il diritto agli elettori di Saint-Josse”, ha reagito l’assessore del PS Philippe Boïketé. “Le deleghe sono solo la punta dell’iceberg, che ha contribuito a stabilire una serie di irregolarità, ma c’erano tutta una serie di altri aspetti”.
■ C’era anche Romain Vandenheuvel
Questo è stato uno dei casi più importanti presentati al consiglio giurisdizionale: i candidati di tre liste – PS, Ecolo e Team Fouad Ahidar – hanno denunciato un numero troppo elevato di deleghe e una serie di irregolarità durante queste elezioni che hanno visto nuovamente l’emiro Kir conquistare la fascia di sindaco, nonché la maggioranza assoluta.
“Persone non autorizzate che si trovavano nella cabina elettorale con l’elettore, l’uso da parte dei responsabili dell’organizzazione delle elezioni di una lingua diversa da una delle tre lingue nazionali, la presenza continuata di membri della lista del sindaco vicino al seggio elettorale…“, ha elencato l’assessore del PS Philippe Boïketé. Questi candidati chiedevano l’annullamento puro e semplice delle elezioni a Saint-Josse-ten-Noode e il ritorno alle urne di Tennodois.
Problemi informatici, numero elevato di deleghe, annuncio sospetto dei risultati… Dopo le elezioni comunali del 13 ottobre, diversi candidati hanno deciso di adire le vie legali per denunciare malfunzionamenti durante il voto. Ogni querelante ha potuto presentare le proprie argomentazioni la scorsa settimana davanti al collegio giurisdizionale.
Questo organismo, composto da nove membri (sei francofoni e tre neerlandesi) nominati dal Parlamento, su proposta del Governo, raccoglie i ricorsi e vigila sul regolare svolgimento delle elezioni comunali. Può annullare il risultato delle elezioni in un comune se riscontra irregolarità. Purché queste irregolarità siano tali da modificare la distribuzione dei seggi tra le diverse liste. Può anche chiedere il riconteggio delle schede in caso di sospetto.
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