AA/Ankara/Ikram Kouachi
Domenica il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa’ar ha definito “di parte e ingiusta” la bozza di dichiarazione finale del vertice del Gruppo delle 20 maggiori economie del mondo, relativa alla guerra omicida contro la Striscia di Gaza.
Sa’ar ha affermato, sul suo account X, che la dichiarazione finale del vertice del G20 deve riconoscere quello che lui chiama il diritto di Israele a difendersi e condannare il movimento di resistenza palestinese Hamas e Hezbollah libanese.
A seguito dell’attacco di Hamas del 7 ottobre dello scorso anno, Israele ha lanciato un’offensiva mortale sulla Striscia di Gaza, uccidendo quasi 43.800 persone, soprattutto donne e bambini, e ferendone più di 103.600.
Il conflitto si è esteso al Libano, con Israele che ha lanciato attacchi devastanti in tutto il paese, segnando un’escalation dopo un anno di guerra transfrontaliera tra Israele e Hezbollah dall’inizio della guerra di Gaza. Da allora, quasi 3.500 libanesi sono stati uccisi e più di 14.600 feriti.
Sa’ar ha affermato di aver discusso con i suoi omologhi dei paesi del G20 la necessità di includere nella dichiarazione finale quello che ha definito “il riconoscimento del diritto di Israele a difendersi”, di chiedere il rilascio dei prigionieri israeliani detenuti a Gaza e di condannare sia Hamas che Hezbollah. .
Ha avvertito che qualsiasi ulteriore dichiarazione che non risponda alle preoccupazioni di Israele “danneggerebbe la pace e la sicurezza” della regione.
Lunedì e martedì i leader del gruppo delle maggiori economie del mondo (G20, di cui Tel Aviv non fa parte) si incontreranno a Rio de Janeiro per il loro vertice annuale, ospitato dal Brasile.
Ignorando gli avvertimenti internazionali secondo cui il Medio Oriente era sull’orlo di una guerra regionale, Israele ha ampliato il conflitto in corso lanciando un attacco di terra sul Libano meridionale il 1° ottobre.
*Tradotto dall’inglese da Mourad Belhaj
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