ha dichiarato Michel Barnier Francia occidentalegiovedì 14 novembre, che impegnerà “probabilmente” la responsabilità del suo governo in materia di bilancio facendo scattare l'articolo 49.3 della Costituzione, che consente l'adozione del testo senza votazione.
“Quando vedrò cosa è successo in Assemblea”dove i suoi sostenitori di destra e di centro hanno respinto il progetto di bilancio per il 2025 che era stato profondamente modificato dalla sinistra, “sembra difficile fare altrimenti alla fine della discussione”ha detto il Primo Ministro in un'intervista al quotidiano regionale pubblicata online giovedì sera. “Ma noterete che abbiamo scelto di far sì che il dibattito si svolgesse lì”ha aggiunto.
Anche se l'articolo 49.3 potrebbe essere seguito dalla presentazione di una mozione di censura, ritiene ciò “i francesi non vogliono” il rovesciamento del governo. “Quello che sento di più è “coraggio, resisti”. Credimi, non mi manca”aggiunge.
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In questo progetto di bilancio, il capo del governo promette “aggiustamenti significativi” a favore delle comunità. I dipartimenti, davanti ai quali dovrà parlare venerdì mattina ad Angers, hanno chiesto al governo di rivedere la sua copia di bilancio, che ritengono rappresenta una minaccia. “di asfissia”.
Anche il primo ministro assicura che non lo farà “non ricreare” una tassa sulla casa, che era stata abolita da Emmanuel Macron e la cui restituzione è chiesta da alcuni sindaci, né “creare nuove tasse” locale, mentre lo ha detto il ministro del Partenariato con i Territori Catherine Vautrin “Aperto al dibattito sulla fiscalità locale”.
Michel Barnier si mostra “molto riservato” sull’idea di eliminare un giorno festivo per riempire le casse della Previdenza Sociale. “Sono molto riservato su questa idea, che è complessa da realizzare e che non sono sicuro darà ciò che alcuni sostengono”. “La posta in gioco è che ci siano più francesi che lavorano”aggiunge, schierandosi a favore «dialogo sociale».
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Istituzione di una “task force” sui piani sociali
In termini di istruzione, altro tema prioritario del governo, afferma di sì “non condividere” i recenti commenti di Nicolas Sarkozy sugli insegnanti delle scuole che, secondo l'ex presidente, lavorano solo “sei mesi all’anno”. “Gli insegnanti della scuola, che da soli si prendono cura di un’intera classe dalla mattina alla sera, svolgono un lavoro difficile ed essenziale”sottolinea.
Di fronte alla moltiplicazione, temuta dal governo, dei piani sociali nelle imprese, ha annunciato che il suo governo metterà in atto un «task force» fra “tutti i ministri interessati (lavoro, industria, finanze, bilancio, ecc.) affinché forniscano risposte rapide ad ogni situazione particolare”.
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Anche il governo lo è “Chiedendo a tutte le aziende che hanno ricevuto soldi pubblici negli ultimi anni, soprattutto per superare la crisi Covid e quella dei costi energetici, di raccontarci cosa ne hanno fatto”aggiunge Michel Barnier. Descrive i suoi rapporti con il Presidente della Repubblica come “semplice e fluido” e non esclude “tenere riunioni decentralizzate” del governo.
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