Dall’”inganno” alla soluzione “anti-Azzurra”.
Per molto tempo il PS ha ostracizzato il partito di Raoul Hedebouw, ritenendolo, nei suoi discorsi, non credibile. “Il PTB è il più grande inganno politico che abbiamo mai avuto”, ci spiegava addirittura Paul Magnette, il presidente del PS, nel settembre 2023. “Finora non hanno mai fatto nulla, loro non hanno mai fatto nulla e non credo che faranno mai nulla.”
Un discorso che oggi appare superato. “Dobbiamo distinguere il tempo della campagna elettorale dal periodo post-elettorale, che può essere segnato da un discorso diverso”ricorda subito il politologo Benjamin Biard. “Presumibilmente, da un lato c’è la volontà di mettere al potere il PTB costringendolo ad assumersi le proprie responsabilità, e magari sperando di togliere le castagne dal fuoco alle prossime elezioni. Il secondo elemento è riuscire ad aggirare il blocco formato dai MR e dagli Engagés. Anche se questa possibile doppia strategia comporta un rischio per il PS: da un lato essere additato per aver stretto un patto con la sinistra radicale, dall’altro rendere più frequentabile il PTB e aumentare così la concorrenza alla sua sinistra.”
Doppio rischio
Un doppio rischio che ha suscitato dibattiti interni al PS, come hanno rivelato i colleghi di La Libre. Ricordiamo inoltre che la presenza del PTB nelle maggioranze comunali non è un fatto nuovo. Nelle Fiandre il PTB aveva un consigliere comunale nel distretto di Borgerhout ad Anversa. Erano anche associati al potere a Zelzate. Ma in quest’ultimo comune sono stati semplicemente messi da parte da Vooruit a favore della N-VA e del CD&V.
Dall’altra parte della scacchiera, queste nuove alleanze, che pensavamo”impossibile”non sono qualificati come “progressisti”ma di “pericoloso”. Presente a Forest questo martedì, Georges-Louis Bouchez, presidente del MR, ritiene che il PS “non ha più una linea politica” : “È pronto a tutto pur di restare al potere. Mi rammarico dell’utilizzo dei comuni come laboratori. Non è né molto serio né molto realistico.”.
A Liegi, l’accordo PS-MR-Les Engagés concluso a livello provinciale prevede addirittura che chiunque si alleasse con il PTB a livello locale renderebbe nullo l’accordo. “Questo è un elemento non trascurabile nei rapporti tra la destra o il centro rispetto alla sinistra radicale”commenta Benjamin Biard. “Ciò che è interessante è la trasparenza di questo approccio e che Maxime Prévot abbia menzionato apertamente questa clausola… È un’idea volta a ridurre il campo di possibilità della sinistra nel contesto della formazione a livello locale.”
Il cordone sanitario è applicabile al PTB?
Dopo Mons e Forest, Molenbeek e forse anche Schaerbeek potrebbero avere una maggioranza laddove il PS si è alleato con il PTB. Questa strategia consentirebbe alle truppe di Paul Magnette di stabilirsi in nove dei diciannove comuni di Bruxelles. All’interno del MR, però, c’è chi ritiene che il PS abbia “rotto” una forma di cordon santé.
Per il politologo Benjamin Biard (Crisp), il cordone sanitario non vale per il PTB: “Così come è stato sviluppato, il cordone sanitario prende di mira esplicitamente i partiti di estrema destra. Non è un accordo che riguarderebbe un’altra ideologia politica, come la sinistra radicale. In sostanza, non troviamo nel discorso e nel programma del PTB di elementi razzisti, xenofobi o negazionisti… Naturalmente, da un punto di vista strategico, alcuni vorrebbero l’estensione al PTB, sia perché sono convinti del pericolo che il PTB rappresenta per la democrazia, o perché da un punto di vista strategico contribuisce a dividere la sinistra e questo può ridurre il campo delle possibilità in termini di formazione di coalizioni.”