Mercoledì la prefettura della Savoia ha precisato in un comunicato stampa che l'attività del mattatoio di Saint-Étienne-de-Cuines, in Savoia, è stata “sospesa” in attesa di “un'analisi approfondita”. Questa decisione fa seguito alla ricezione di un video da parte dell'associazione L214 che rivela “accertamenti di non conformità”. Un'indagine giudiziaria è “in corso”, secondo la prefettura.
Le immagini girate sul posto tra il 29 agosto e il 1 ottobre 2024 mostrano animali sgozzati mentre erano ancora coscienti, il che è contrario alle norme in vigore contro la sofferenza degli animali, secondo l'associazione. L214 ha annunciato di aver presentato una denuncia contro questa struttura per “atti di crudeltà e maltrattamenti” nei confronti di pecore e mucche uccise all'interno delle sue mura.
Nella macellazione, l’abbattimento classico con “stordimento” prevede che gli animali siano incoscienti al momento del dissanguamento. Qui però presentano “segni caratteristici della coscienza”, denuncia L214. Poi, una volta sospesi gli animali, “la maggior parte lotta violentemente”, continua l’associazione. “Segue il taglio primario con un coltello sugli animali ancora vivi (movimenti delle zampe posteriori), anche se in questa fase dovrebbero essere morti”, come prevede anche la legge, dice.
I servizi statali visiteranno il macello
I servizi statali responsabili dell'applicazione della normativa relativa alla protezione degli animali (DDETSPP 73) si recheranno “presso lo stabilimento il prima possibile”, precisa la prefettura. Promette che “saranno attuati controlli adeguati riguardo alle condizioni di macellazione, alle procedure documentate e al sistema di monitoraggio e autocontrollo di tali procedure da parte del macello”.
L'associazione chiede anche al ministro dell'Agricoltura, Annie Genevard, nonché al prefetto della Savoia, la “chiusura immediata” di questo mattatoio. Si richiede inoltre lo svolgimento di un audit interno nelle macellazioni di animali francesi per “fare il punto sulle condizioni di macellazione” nel territorio, nonché la pubblicazione dei risultanti rapporti di ispezione.
Il nostro dossier sulla crudeltà sugli animali
Il macello della Maurienne è gestito da cooperative agricole, allevatori e macellai situati in prossimità geografica dello stabilimento e annovera tra i suoi direttori Lionel Rittaud, presidente dell'associazione interprofessionale bovina (Interbev) dell'Alvernia-Rodano-Alpi.