Rivelato dalla RTS, il sequestro della giustizia da parte dell’Università di Losanna dopo le occupazioni filo-palestinesi è stato confermato giovedì a Keystone-ATS dalla Procura della Repubblica di Vaud. Ciò indica di aver ricevuto una denuncia (per la diffusione di un elenco di professori legati ad università israeliane) e una denuncia penale (per danni materiali) da parte dell’Unil, ciascuna delle quali è oggetto di un procedimento penale.
I danni alla proprietà riguardano l’etichettatura e il danneggiamento degli edifici. Quanto alla famosa lista, stilata dal collettivo filo-palestinese attivo all’Unil, venivano menzionati i nomi di ricercatori e professori che avevano rapporti con le università o con il regime israeliano. Contattata da RTS, l’UNIL ha giustificato la sua denuncia penale dicendosi “preoccupata per l’impatto di questa pubblicazione sui diritti della personalità e sulla libertà individuale dei ricercatori così esposti”.
Denuncia presentata anche a Friburgo
Come molte altre università in Svizzera e altrove, la primavera scorsa l’UNIL è stata scossa dalle azioni filo-palestinesi. L’atrio dell’edificio Géopolis è stato occupato per una decina di giorni, talvolta da diverse centinaia di studenti. Dopo diversi giorni di trattative, la direzione dell’alma mater ha assunto alcuni impegni nei confronti degli studenti, ma ha rifiutato la loro richiesta principale, vale a dire il boicottaggio accademico di Israele.
Oltre all’UNIL, la RTS ha fatto il punto anche su altre università francofone legate ad azioni filo-palestinesi. Anche quello di Friburgo ha sporto denuncia per violazione di domicilio. A Ginevra la denuncia è stata ritirata dopo la liberazione del sito. Alla fine né a Neuchâtel né all’EPFL è stata intrapresa alcuna azione legale.