Casa museo di una coppia in un ex laboratorio d’argento

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Rossella Colombari et Ettore Molinario vicino a due fotografie di John Everard e Eadweard Muybridge.

© Foto: Simon Watson/ Regia: Francesca Santambrogio

Per dare forma a questo giro del mondo sentimentale e artistico che unisce la coppia, gli architetti Claudio Lazzarini, Carl Pickerin e Marco Lavit (per gli spazi esterni) hanno reinventato lo spazio nella sua interezza, creando, al centro di un vuoto di 1000 mq metri, un incontro fluido, quasi acquatico, di cerchi concentrici. Il soggiorno è strutturato attorno ad un accogliente divano incassato sopra il quale un’aerea passerella dà accesso agli spazi privati, separati da tende di velluto nei toni del viola e con un effetto teatrale creato dal padre di Rossella Colombari, famosa antiquaria piemontese. La storia della fotografia dal 1845 ad oggi è ampiamente evidenziata su tutti i mobili, sulle pareti, sulle mensole e perfino sul magnifico allestimento firmato dal designer Mario Gottardi.

Nella sala da pranzo, attorno ad un tavolo in cristallo, teak e ottone, 1950 circa (Melchiorre Bega), poltrone da teatro di Carlo Scarpa provenienti dall’auditorium di via della Conciliazione a Roma. Sul soffitto, un lampadario degli anni ’40.

© Foto: Simon Watson/ Regia: Francesca Santambrogio

In questo contesto, la fotografia in bianco e nero ha un posto d’onore, anche se qua e là si stagliano come guardiani cromatici, in attesa di emozioni forti – tocchi di rosso, rosso sangue, rosso scarlatto, rosso desiderio… come questo ritratto di donna di Paolo Ventura. Un altro tocco di questa tavolozza che esalta la sontuosità di questa casa, le poltrone in velluto rosso di Carlo Scarpa dell’auditorium Conciliazione di Roma.

L'armadio di Ignazio Gardella nella camera degli ospiti è un pezzo unico realizzato per Casa Coggi nel 1942. Sopra il letto...

Il guardaroba di Ignazio Gardella, nella camera degli ospiti c’è un pezzo unico realizzato per Casa Coggi, nel 1942. Sopra il letto su misura, Analista (Divano) (I), 2007, un’opera di Sarah Jones.

© Foto: Simon Watson/ Regia: Francesca Santambrogio

Sul camminamento che riprende la forma circolare della stanza e si affaccia sulla camera degli sposi una sedia in legno...

Sul ponte, che riprende la forma circolare della stanza e si affaccia sulla camera da letto degli sposi, una sedia in legno dipinto e intagliato degli inizi del ‘900 di Ettore Zaccari e, alla parete, Mussolinoio (serie 40 ditattori), 2019, un’opera di Paolo Ciregia. Nella camera da letto, uno specchio in pergamena dipinta, ottone e pompon in seta, 1902, di Carlo Bugatti. A terra, al piano terra, un akatara in legno del XVIII secolo proveniente dalle Isole Cook.

© Foto: Simon Watson/ Regia: Francesca Santambrogio

Infine, non resta che scendere al livello dello spazio aperto così ricco di immagini e suggestioni, e percorrere un corridoio dove vibrano le foto su carta all’albumina scattate in Marocco, Egitto, Birmania, Ceylon, Sri Lanka… prima iscriversi al centro termale. Lì, pareti in legno trattato, stampe giapponesi, una piscina dai riflessi cangianti e una lampada a forma di disco solare, come un altro cerchio che brilla nella notte. Perché quest’isola è diversa da tutte le altre.

Nella spa le pareti sono rivestite in legno trattato. Alla finestra una tenda di bambù davanti alla piscina e...

Nel centro termalele pareti sono rivestite in legno trattato. Alla finestra, una tenda di bambù, davanti alla piscina, un divano letto a spina di pesce.

© Foto: Simon Watson/ Regia: Francesca Santambrogio

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