Uno sguardo in cinque punti alla carriera di François De Brigode al JT.
La sua prima notizia alle 19:30.
Dopo aver presentato la rivista Ce Soir e diverse edizioni del telegiornale di seconda serata, François De Brigode ha fatto il suo debutto ufficiale al telegiornale delle 19:30, sostituendo Jacques Bredael il 1° dicembre 1997. “Sono cambiato, ce lo racconterà rivedendo il video venticinque anni dopo. Non ricordo più quel primo diario… Ma puoi ancora sentire un po’ di stress nella tua voce.”
Ciao ciao Belgio
Il 13 dicembre 2006, la RTBF creò un certo panico tra i telespettatori trasmettendo Bye bye Belgium, un programma di fantapolitica in cui si proclamava che le Fiandre avevano dichiarato unilateralmente la propria indipendenza. Questa è un’idea preparata in segreto per due anni dal team della rivista Striptease e che François De Brigode accetta di presentare. Pochi minuti dopo l’inizio della trasmissione, la centrale telefonica della RTBF esplode, piovono notizie scandalizzate… La vicenda diventa politica e la testa di De Brigode al JT è appesa ad un filo… Non sarà licenziato, ma non lo ha fatto non andare lontano.
Oggi è ancora orgoglioso di aver presentato questo spettacolo. “È stato un momento creativo in cui la RTBF ha osato fare molte cose. Abbiamo rivelato una realtà del movimento fiammingo che non voleva più il Belgio. […] Quando mi dicono che sono stato il primo a mettere in onda le ‘fake news’, dico di no: era una bufala.”
Il caso Dutroux
Come molti giornalisti, il rapimento di Julie e Mélissa e poi la scoperta dei loro corpi sepolti nel giardino di Marc Dutroux a Sars-la-Buissière il 17 agosto 1996 hanno segnato François De Brigode. “Non ho vissuto molto bene questo periodo, dice nella sua biografia. Innanzitutto perché il caso Dutroux ha macchiato la mia regione, la mia città.” Menziona anche le critiche che spesso gli vengono mosse per aver parlato solo bene di Charleroi. “Parlo delle città così come sono”, proclama.
Gli attentati a Charlie Hebdo
Una serie di eventi drammatici hanno segnato la sua carriera, ma ammette che è stato l’attentato a Charlie Hebdo a colpirlo di più. “Charlie, è la mia generazione, diciamo Hara-Kiri. […] Al di là dei giornalisti, era soprattutto uno spirito ad essere assassinato.”
Le risatine
Brocardato da André Lamy e Olivier Leborgne in Vota per me per la sua pessima dizione – “Vota per me Mi diverto molto! Non nascondo che la mia caricatura mi fa ridere. Io tendo a prendere in giro gli altri, quindi accetto completamente che le persone facciano la stessa cosa con me”ha dichiarato nel 2017 a Giorno DH – La carriera di François De Brigode è stata – fortunatamente – costellata di risate.
La più famosa resta senza dubbio quella accaduta a questo famoso Dottore che dirò, che ripeté “Lo dirò” a ogni fine di frase nel 2011.