Venerdì è scesa la notte a Cali, in Colombia, nell’ultimo giorno della COP16 sulla biodiversità, senza fumata bianca. Mentre alcune delegazioni si preparavano a partire, la presidenza colombiana ha pubblicato nuovi progetti di accordi.
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02 novembre 2024 – 06:58
(Keystone-ATS) Intorno alle 22,15 (le 4,15 di sabato in Svizzera), è iniziata la sessione plenaria finale, per adottare alcune decisioni meno controverse. Ma mancava ancora il testo principale: quello su come raggiungere l’obiettivo di aumentare la spesa globale per salvare la natura a 200 miliardi di dollari all’anno.
Di questo totale, 30 miliardi dovranno essere forniti dai paesi ricchi. Nel 2022 erano arrivati a circa 15 miliardi, secondo l’OCSE. Un primo compromesso proposto in mattinata dalla presidenza colombiana aveva scontentato tutti.
I Paesi in via di sviluppo chiedono un nuovo fondo multilaterale che sostituisca quello attuale, considerato inadeguato e ingiusto. Ma il testo proposto si limitava ad avviare un “processo” di discussioni che avrebbe dovuto continuare fino alla COP17, nel 2026.
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