SARAH RICE / Getty Images tramite AFP
L'ex rappresentante degli Stati Uniti Liz Cheney parla insieme al vicepresidente Kamala Harris il 21 ottobre 2024 a Royal Oak, Michigan.
STATI UNITI – Le parole continuano a farsi più dure con l’avvicinarsi delle elezioni. Mentre gli americani eleggeranno il loro prossimo presidente questo martedì, 5 novembre, la violenza si sta intensificando ulteriormente durante la campagna. Nella serata di giovedì 31 ottobre, Donald Trump ha intensificato gli insulti e le minacce contro Liz Cheney, ex dirigente del Partito repubblicano alla Camera dei Rappresentanti, che sosteneva Kamala Harris.
“Lei è un falco di guerra radicale. Mettiamola davanti ad una pistola con nove canne che le sparano, va bene? »ha detto l'ex presidente durante un evento elettorale. “Vediamo cosa pensa, sai, quando le puntano le pistole in faccia”ha aggiunto durante questo scambio con l'ex conduttore di Fox News Tucker Carlson.
Il candidato repubblicano ha anche rivolto numerosi insulti a Liz Cheney, chiamandola “molto stupido”Di “persona stupida” e di « cretina ». Non è la prima volta che insulta uno dei suoi principali oppositori all'interno del partito: all'inizio di ottobre aveva scritto sul suo social network che Liz Cheney è “ con comme un balai ».
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Un avvertimento contro “un uomo crudele”
Donald Trump è infatti particolarmente infastidito dall'ex parlamentare repubblicano, che ha aderito alla campagna democratica e spera nella vittoria dell'attuale vicepresidente. Liz Cheney non solo sostiene Kamala Harris, ma ha anche viaggiato di persona per stare al suo fianco durante un tour di incontri in tre stati altalenanti: Pennsylvania, Michigan e Wisconsin. Ciliegina sulla torta: suo padre, Dick Cheney, ex vicepresidente di George W. Bush, ha fatto lo stesso.
Di fronte agli attacchi di Donald Trump, Liz Cheney non ha usato mezzi termini e ha risposto venerdì 1 novembre su X: “È così che i dittatori distruggono le nazioni libere. Minacciano di morte coloro che si esprimono contro di loro”. Lei conclude: “Non possiamo affidare il nostro Paese e la nostra libertà a un uomo meschino, vendicativo, crudele e instabile che vuole diventare un tiranno”. Una retorica sviluppata da diverse settimane dalla campagna democratica, che annovera l’antitrumpismo tra i suoi argomenti più convincenti.
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