Gli agricoltori dovranno pazientare prima di vedere diminuire i controlli, che avevano denunciato durante la rivolta agricola. Le misure concrete non verranno adottate prima del 2026, ha dichiarato venerdì Guy Parmelin al termine di una tavola rotonda.
L’obiettivo è ridurre la densità dei controlli agricoli eliminando le duplicazioni e migliorando il coordinamento, ha spiegato ai media a Berna il consigliere federale responsabile dell’economia. Tuttavia, misure concrete verranno adottate nel corso di una seconda tavola rotonda il prossimo anno e non verranno applicate prima del 2026.
Le Vaudois, che ha riunito i diversi attori del settore agricolo, ha insistito anche sul fatto che i controlli non verranno eliminati, ma che occorre preservare la credibilità dell’agricoltura.
“Un primo passo” per l’Unione svizzera dei contadini
L’Unione svizzera dei contadini in un comunicato stampa ha accolto con favore questo primo passo, precisando però che “tutto ciò che può essere migliorato oggi dovrebbe essere affrontato immediatamente”. Richiede anche una generale semplificazione della legislazione, dato che la complessità del sistema della politica agricola ha raggiunto “un livello insopportabile”.
La riduzione degli oneri amministrativi, aggravati dai controlli agricoli, è una delle principali richieste degli agricoltori svizzeri, che si sono mobilitati all’inizio dell’anno. Il loro movimento è avvenuto nel contesto di un generale stufo osservato in tutta Europa.
ats/esercizio
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