Tre domande a Loïc Fauchon, presidente del World Water Council

Tre domande a Loïc Fauchon, presidente del World Water Council
Tre domande a Loïc Fauchon, presidente del World Water Council
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Sabato 25 maggio 2024 alle 16:00

– Commenti raccolti da: Al Mustapha SGUENFLE –

Bali (Indonesia) – Il presidente del World Water Council, Loïc Fauchon, parla del contributo del Marocco al World Water Forum in un’intervista al MAP.

In questa intervista realizzata a margine della decima edizione del Forum, che si è conclusa venerdì a Bali, affronta i risultati raggiunti dal Marocco in questo campo e le principali sfide che devono affrontare le risorse idriche del continente africano.

Come valuta il contributo del Marocco al Forum Mondiale dell’Acqua?

Il Marocco e il Forum Mondiale dell’Acqua sono inseparabili da quasi 30 anni. Ricordiamo che il primo Forum mondiale dell’acqua si è tenuto a Marrakech (nel 1997, ndr). Da allora, il Marocco è stato presente a tutte le edizioni del Forum, in particolare dal 2003, quando Sua Maestà il Re decise di creare il Gran Premio Mondiale dell’Acqua Hassan II, che segna tutte le cerimonie di apertura del Forum dall’edizione di Kyoto, in Giappone.

La presenza marocchina è di ampia portata e si distingue anche per la partecipazione di rappresentanti marocchini che lavorano nel settore dell’acqua, siano essi attori pubblici o privati.

Qual è la tua opinione sui risultati raggiunti dal Marocco in termini di protezione delle risorse idriche?

Il Marocco è un’importante nazione idrica con competenze riconosciute nella gestione delle risorse idriche. Ciò è in gran parte dovuto alla politica di costruzione di dighe attuata dal defunto Sua Maestà Hassan II e continuata da Sua Maestà il Re Mohammed VI, nonché ad iniziative come il trasferimento dell’acqua tra dighe in surplus e dighe in deficit, che oggi garantisce la sicurezza del fabbisogno idrico di Casablanca.

Il Marocco è stato uno dei primi paesi ad adottare l’uso di risorse idriche non convenzionali, come la desalinizzazione dell’acqua di mare e il riciclaggio delle acque reflue. Passeggiando lungo la costa di Rabat è possibile osservare l’irrigazione degli spazi verdi con acqua riciclata.

Desalinizzazione, riciclaggio, miglioramento del trattamento delle acque sotterranee, trasferimento dell’acqua… Il Marocco padroneggia ormai tutte le principali tecniche legate all’acqua.

Quali sono le principali sfide che l’Africa deve affrontare nel settore dell’acqua?

La situazione idrica in Africa è molto contrastante, con regioni che soffrono di carenza e altre in cui le risorse idriche sono abbondanti. Gli approcci alla gestione di queste situazioni differiscono.

L’Africa ha bisogno di aiuti idrici, maggiore innovazione, migliore governance e finanziamenti.

Per questo motivo, durante il Forum di Bali, il World Water Council ha lanciato la Water Financing Coalition, che mira a mettere in contatto i donatori con i leader di progetto bisognosi di finanziamenti.

Attualmente l’Africa conta una popolazione di 1,8 miliardi di persone, cifra che dovrebbe raggiungere i 4 miliardi entro la fine del secolo. L’Africa si troverà quindi ad affrontare anche la sfida della sicurezza alimentare, che è strettamente legata alla questione idrica.

Le competenze marocchine, riconosciute in paesi come Senegal, Mali e Gabon, possono svolgere un ruolo decisivo in questo senso e devono essere consolidate e intensificate.

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