Dopo AstraZeneca, un altro gruppo rinuncia al vaccino anti-Covid: “Le ultime dosi sono scadute a fine gennaio”

Dopo AstraZeneca, un altro gruppo rinuncia al vaccino anti-Covid: “Le ultime dosi sono scadute a fine gennaio”
Dopo AstraZeneca, un altro gruppo rinuncia al vaccino anti-Covid: “Le ultime dosi sono scadute a fine gennaio”
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Dopo la britannica AstraZeneca, è il turno di Sanofi di rinunciare al vaccino anti-Covid. Il gruppo francese commercializzerà ora quello del suo concorrente americano Novavax, che cercherà anche di abbinare ai suoi vaccini antinfluenzali.

“Le ultime dosi di VidPrevtyn Beta”, il vaccino anti-Covid di Sanofi, “sono scadute alla fine di gennaio 2024”, ha indicato venerdì il colosso francese in una e-mail all’AFP. “Abbiamo ritirato la richiesta di autorizzazione all’immissione in commercio da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).” “Questa decisione non è legata a questioni di efficacia, sicurezza o qualità, ma semplicemente al fatto che esiste una fornitura sufficiente di altri vaccini Covid-19 nel mondo”, ha chiarito Sanofi.

Questa decisione segna una nuova tappa nella gestione post-pandemia da parte del settore farmaceutico. I principali gruppi si trovano, infatti, a fronteggiare un netto calo delle vendite di vaccini anti-Covid.

Poco prima di Sanofi, la britannica AstraZeneca ha annunciato mercoledì il ritiro del suo vaccino, uno dei primi immessi sul mercato durante la pandemia, citando un calo della domanda. Il caso di Sanofi, il cui vaccino ha tardato ad arrivare sul mercato, è però un po’ diverso, visto che i francesi recupereranno lo sfruttamento di un altro vaccino anti-Covid, quello dell’americana Novavax. I due gruppi hanno concluso “un accordo di licenza coesclusiva per la co-commercializzazione di un vaccino contro il Covid-19 e lo sviluppo di vaccini combinati influenza-Covid-19”, hanno annunciato venerdì in un comunicato stampa congiunto.

Questo accordo, che vedrà Sanofi pagare almeno 500 milioni di dollari e fino a 1,2 miliardi di dollari a Novavax, prevede che la prima commercializzi il vaccino della seconda a partire dal 2025. Il francese gestirà anche le questioni normative, nonché la ricerca e lo sviluppo.

vaccino contro il covid-19

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